La polizia federale brasiliana ha annunciato di aver arrestato un boss della ‘ndrangheta all’aeroporto internazionale di Guarulhos. Si tratta di Vincenzo Macrì, ricercato dall’Interpol. Il latitante verrà estradato in Italia dove è ricercato per traffico di droga. L’uomo è stato fermato con un passaporto venezuelano con un nominativo diverso, Angelo di Giacomo, ha aggiunto la polizia in un comunicato. Vincenzo Macrì è il figlio di Antonio Macrì, storico boss della ‘ndrangheta morto nel 1975, chiamato non a caso “boss dei due mondi”, ucciso in un agguato a Siderno il 20 gennaio 1975, nell’ambito della prima guerra di ‘ndrangheta
Al termine delle indagini coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria e condotte dal servizio centrale operativo della Polizia di Stato e dalla squadra mobile di Reggio Calabria con l’attività di raccordo svolta del servizio per la cooperazione internazionale di Polizia e dalla rete dell’Interpol, agenti della Polizia brasiliana hanno localizzato e catturato a San Paolo del Brasile il latitante della ‘ndrangheta calabrese, 52 anni, esponente apicale della cosca della ‘ndrangheta Commisso operante a Siderno, già proposto per l’inserimento nell’elenco dei latitanti pericolosi stilato dal Ministero dell’Interno.
Vincenzo Macrì, che negli ultimi anni si era stabilito ad Aalsmeer (Olanda), dove gestiva gli interessi illeciti del sodalizio mafioso di riferimento, è stato rintracciato all’aeroporto di San Paolo del Brasile, diretto a Caracas, dove viveva da qualche tempo utilizzando una falsa identità individuata proprio dagli investigatori della Squadra Mobile reggina e dello Sco.
“L’arresto di Vincenzo Macrì- ha commentato a caldo il ministro Marco Minniti – è un’altra importantissima operazione contro la ‘ndrangheta che si aggiunge agli arresti di altri pericolosi latitanti operati di recente dal lavoro straordinario delle forze di polizia”.