Nell’ordine vuole costruire un vulcano dove bruciare anche i rifiuti, costruire un muro ma a spese dei Comuni vicini e, dulcis in fundo, abolire la morte così da rendere tutti gli abitanti di Piacenza come Matusalemme. Un programma ambizioso, non c’è che dire, quello di Stefano Torre, senza ombra di dubbio il candidato sindaco più esilarante di questa tornata elettorale.
C’è da dire peraltro che Stefano Torre non è nuovo alla politica; è stato infatti ex consigliere comunale della Lega Nord (per lui una sola esperienza dal 1994 al 1998 a Palazzo Mercanti) e ora è l’ottavo candidato sindaco a Piacenza.
Il suo programma è – scusate il gioco di parole – tutto un programma. “Realizzeremo un muro al confine con i comuni di Pontenure e Caorso. Ci siamo accorti che i profughi che arrivano in città provengono soprattutto da questi due paesi”. Un argomento che farà altrettanto discutere sarà la demolizione di Palazzo Farnese. “Riteniamo doveroso abbatterlo, perché ne deve assolutamente trarre giovamento il nuovo palazzo che è stato costruito davanti”. La Pertite sarà un parco, ma bisogna ricostruire anche l’insediamento militare originale. “Ogni anno la riempiremo di tritolo e la faremo esplodere, tanto che si vedrà l’effetto fino a Cremona o Lodi. Credo che porterà turismo in città”.