La vendetta perfetta. In un palcoscenico più nobile. Contro il campione in carica. Con un punteggio pesante, giocando – a tratti – da vero fenomeno. Dominic Thiem si prende la sua meritata rivincita contro Novak Djokovic che a Roma lo aveva stoppato a un passo dalla finale e umiliato con un 61 60 senza appello. Oggi, nel salotto buono di Parigi, nel torneo sulla terra rossa più importante al mondo, Thiem si è preso la sua rivincita, tritando in tre set e in poco più di due ore l’attuale numero due al mondo. Attuale per ancora poche ore, visto che da lunedì, ufficialmente, Djokovic scalerà in terza piazza (non accadeva dal 2011) superato da un redivivo Rafael Nadal a caccia di un incredibile decimo titolo al Roland Garros. La prima semifinale, splendida sulla carta, è proprio quella tra Thiem e Nadal.
Ma torniamo al match di oggi. Thiem fa fuori ai quarti il campione in carica Novak Djokovic, che continua a scivolare in una spirale involutiva e indolente, nonostante la vicinanza di Andrè Agassi e della sua famiglia, commettendo troppi errori gratuiti, contro un Thiem formidabile, in grado di “sparare” stupendi vincenti lungo linea di rovescio a una mano e palle corte perfette. La partita è stata un progressivo sfondamento delle difese del serbo: 76 nel primo set (annullando due set point per Djoko), 63 nel secondo per chiudere con un clamoroso 60 al terzo. Nole, tanto per capire, non perdeva 3 set a 0 dalla finale di Wimbledon 2013 contro Andy Murray. Segno di una crisi non passeggera, ma difficile da spiegare.
E dopo questa batosta, il serbo non esclude di prendersi una pausa: “Ho pensato molto in questi ultimi tempi – ha detto Nole – e solo io posso sapere cos’è meglio per me. Ci sono stati molti cambiamenti nel mio staff. Non sono state decisioni facili, ma io adoro ancora il tennis”. Torna d’attualità quindi il progetto di cui Djoko ha parlato alla stampa serba: un allenatore a tempo pieno che possa supplire nelle assenze di Agassi, in questi giorni tornato negli Usa per una vacanza in famiglia. “Andrè non ha sempre tempo per me – ha detto Djokovic -. Insieme a lui cerchiamo un altro ex tennista, più giovane, più presente, più capace di trasferire energie positive”.
Di tutt’altro umore Dominic Thiem che rende onore allo sconfitto: “Battere così Djokovic è un sogno, è stata un grande battaglia sul campo”. In realtà, passata la prima ora di gioco, è sembrato di vedere un uragano abbattersi su chi provava a ripararsi con un ombrello. Thiem, con il trionfo odierno, eguaglia il suo miglior risultato in un Major: “E’ incredibile quanto sia difficile andare avanti in un Slam, dato che bisogna scontrarsi con i migliori al mondo. Venerdì, contro Rafa, sarà durissima”. Ma se il giovane austriaco supera quella montagna, il traguardo del primo Slam in carriera sarebbe davvero a un passo.
Pillole statistiche. Non era mai successo, nella storia del Roland Garros, che il campione in carica perdesse in soli 3 set, con l’ultimo parziale a zero. Alzi la racchetta chi osava solo immaginarlo.