L’Iran è piombato nel caos e nell’incubo terrorismo dopo la sparatoria nei pressi del Parlamento a Teheran e l’esplosione causata da un kamikaze al mausoleo di Khomeini, dedicato alla memoria dell’Ayatollah fondatore della Repubblica Islamica. Il bilancio parziale è di almeno 10 morti.
Le informazioni parlano di tre uomini armati di kalashnikov che hanno assaltato le forze di sicurezza a guardia del palazzo istituzionale, riuscendo a penetrare al suo interno e sparando all’impazzata: uno di loro si è fatto esplodere. Le agenzie di stampa iraniane raccontano di un massiccio intervento delle forze di sicurezza all’interno del Parlamento, che ha permesso di riprendere il controllo. Un’altra azione, questa volta solo con un kamikaze, è avvenuta anche vicino al memoriale di Khomeini, provocando – stando a quanto riferiscono i media locali – un numero imprecisato di vittime e feriti. Successivamente un altro ordigno è stato disinnescato dagli artificieri giunti sul posto.
L’Iran è un Paese governato da una teocrazia sciita nemica degli estremisti sunniti dell’Isis: Teheran è infatti al fianco del presidente siriano Bashar Assad nella guerra all’Isis. Per questo motivo è uno degli obiettivi degli estremisti fedeli al Califfo, che peraltro sul fronte interno sta vivendo una fase difficile con l’assedio alla città di Raqqa.