Si è preso qualche giorno prima di esternare tutte le sue emozioni. L’alleanatore del Crotone, Davide Nicola, dopo la miracolosa salvezza ottenuta con la squadra calabrese aveva gioito, ma ancora non aveva parlato di Alessandro, morto a 14 anni dopo essere stato investito da un bus. Da allora Davide Nicola ha proseguito la carriera con un macigno sul petto: ogni gioia sportiva è stata sempre dimezzata, perché di fronte a un dolore così insopportabile non basta alcuna vittoria per trovare consolazione. Ma questa volta il tecnico, ex giocatore con tante presenze in serie A, ha voluto mettere nero su bianco le sue sensazioni. La riportiamo, evitando qualsiasi commento a margine. Bastano già le parole di Nicola.
Ciao amore mio, Non so dove sei. Non so cosa starai facendo. Forse sei su quella nuvola che era su di me quella sera, quando correvo per far volare la tua lanterna. O forse sei qui accanto a me. Sì, sono sicuro che sei qui con me. Abbiamo lottato insieme in questo anno complicatissimo, ma… Oggi so che tu ci sei sempre stato lì con me. Sei riuscito con la tua energia a darmi la forza di lottare e di continuare a inseguire l’impossibile possibile, il possibile probabile, e il probabile certo. Ale, questa non è la mia vittoria, ma la nostra, proprio come quella della promozione in Serie A del Livorno. Avrei voluto gioire con te, guardare i tuoi occhi e il tuo sorriso, prenderti per mano e insieme correre e festeggiare. Tutto questo è solo per te e ogni mia conquista è la tua, ogni mia vittoria sarà la tua, ogni mio sogno sarà anche il tuo. Voglio che il mio cuore continui a battere per te e tu possa vivere ancora attraverso me…
Le Sei Perfezioni: generosità, disciplina, pazienza, perseveranza, concentrazione e conoscenza trascendente (Dalai Lama)