Facebook deve pagare un conto aggiuntivo per l’acquisto di Whatsapp. Il colosso di Mark Zuckerberg ha subito una multa dell’Unione europea di 110 milioni di euro: non ha comunicato che era possibile incrociare i dati degli utenti dell’app di messaggistica con quelli del social network. Certo, si tratta di briciole rispetto ai 19 miliardi sborsati per l’operazione-WhatsApp. Ma la questione assume un significato simbolico.
La commissaria alla Concorrenza dell’Ue, Margrethe Vestager, ha infatti parlato di un “chiaro segnale alle società che devono rispettare le regole Ue, incluso l’obbligo di fornire informazioni corretta”. Insomma, Bruxelles non si lascia intimorire dai giganti internazionali: le rassicurazioni di Facebook sull’impossibilità di collegare gli account non sono risultate veritiere.
“Abbiamo agito in buona fede sin dalle nostre prime interazioni con la Commissione Ue e abbiamo cercato di fornire informazioni accurate ogni volta”, ha spiegato Facebook con un suo portavoce. “Gli errori che abbiamo fatto nel 2014 non erano intenzionali e la Commissione ha confermato che non avevano impatto sull’esito dell’analisi della fusione”, ha spiegato. La collaborazione del social network ha comunque permesso di abbassare la sanzione: inizialmente si parlava di circa 250 milioni di euro. E soprattutto l’Antitrust europea non ha ritirato il via libera alla fusione, concesso nel 2014. Anzi con questa multa viene chiusa la vicenda.