Ci ha abituato a prestazioni superlative alternate a inverosimili “scazzi” e cadute incredibili. Ma lui, Fabio Fognini, è uno che il tennis lo mastica. Tutti i commentatori sono d’accordo su un punto: “se solo avesse la testa…”. Lo ripetono, tutti, da anni. E ieri, Fognini, la testa ce l’ha messa. E il corpo, e la grinta, e la tecnica. Ha messo in campo, spinto dalla bolgia del campo centrale degli Internazionali di Roma, tutto quello che poteva. E alla fine i risultati non potevano che essere stupefacenti.
Perché la verità è che Fabio Fognini è l’unico italiano in grado di vincere in questo torneo. E non è una vittoria qualsiasi: battuto il numero uno del mondo Andy Murray 6-2 6-4, in un’ora e 34 minuti. Come fosse un nome qualunque, un avversario qualsiasi, punito a suon di vincenti e palle corte da un Fognini in stato di grazia, dentro una di quelle serate in cui non puoi non amarlo, anche quando nel secondo set si complica il match prima di chiudere. Match che però di fatto è stato senza storia: nel primo set l’azzurro è volato subito via 4-0, per poi chiudere 6-2 alla prima chance. Nel secondo Fabio ha fatto il break al terzo game, per poi bissare al quinto. Sul 5-1 e servizio Murray, Fognini è andato fino al 15-30, poi lo scozzese si è arrampicato prima sul 2-5 e sul 3-5, sfruttando un piccolo passaggio a vuoto dell’italiano e recuperando così uno dei due break.
Sul campo Centrale del Foro Italico, a tifare per lui anche Francesco Totti con i compagni di squadra Daniele De Rossi e Stephan El Shaarawy. “Ciano Nina… manca poco poco…” ha scritto sulla telecamera l’azzurro dopo la vittoria, dedicando un pensiero alla moglie Flavia Pennetta che a breve lo renderà papà.
Ora agli ottavi, Fognini affronterà il vincente del match tra il serbo Troicki e il tedesco Zverev. “Sono contento perché finalmente sono riuscito a far conoscere a questo pubblico fantastico il vero Fognini- dice -. Questa è una vittoria con dedica speciale e speriamo che mi lasci giocare tranquillo ?.. Ora però mi voglio godere questa vittoria che dedico a loro. Sento che sto facendo le cose giuste, in allenamento con Franco Davin e in partita. Sono sulla strada giusta”. “Sapevo che potevo fargli male. Alle Olimpiadi avevo fatto un buon match ma avevo perso. Stavolta sono stato continuo e concreto per tutta la partita. Conosco il mio limite dal punto di vista mentale ma la ‘capoccia’ col tempo migliora e poi adesso che diventerò padre non giocherò più solo per me stesso ma anche per qualcuno di davvero speciale”. Andy Murray riconosce la superiorità dell’avversario: “Ha cominciato il match in modo molto convincente e io non sono riuscito a fare abbastanza per contrastarlo – ammette lo scozzese numero 1 del mondo – Ci sono tante cose che avrei potuto fare meglio”.
Ora, caro Fabio, continua così. Facci sognare. Ancora.