Emmanuel Macron è ufficialmente il presidente della Repubblica francese. A sette giorni dal trionfo al ballottaggio, infatti, il fondare del movimento En Marche si è insediato all’Eliseo, dove è stato accolto da Francois Hollande, che ha invece oggi mestamente detto addio al suo ruolo. E, stando agli ultimi sondaggi, in pochi sentiranno la sua mancanza. Il suo saluto tra i due è stato comunque molto caloroso, decisamente diverso rispetto a quanto accaduto nel 2012 quando il leader socialista fu accolto da Nicolas Sarkozy.
La cerimonia prevede il trasferimento di alcune informazioni fondamentali per la Repubblica come quello dei codici per l’uso di armi nucleari. Il primo atto ufficiale di Macron è stato quello di nominare Alexis Koehler, 43 anni, come nuovo segretario generale dell’Eliseo, già capo di gabinetto del noe presidente quando era ministro dell’Economia nel governo Valls.
Al di là della celebrazione, per Macron si apre un primo mese difficile: deve prima di tutto dare impulso alle promesse fatte in campagna elettorale. Ma, dal punto di vista politico, dovrà porre l’attenzione su una seconda campagna elettorale non meno importante della prima: quella per le elezioni legislative che formeranno il nuovo Parlamento. Il suo movimento En Marche è chiamato a darsi una struttura in poche settimane, con lo scopo di conquistare anche la maggioranza parlamentare e governare per cinque anni senza troppi problemi.