A un passo dalla prova costume venti milioni di italiane entrano in crisi. Tante sono, infatti, le donne italiane che soffrono di cellulite, un disturbo del connettivo che si manifesta con quell’inestetismo antipatico conosciuto come buccia d’arancia. Tutta colpa degli ormoni, ma anche di sostanze chimiche che provocano un aumento di radicali liberi, una riduzione dell’ossigenazione e del ph dei tessuti, una riduzione dell’attività energetica cellulare, e altre alterazioni che sfociano verso una risposta degenerativa evolutiva. Cellulite, insomma, vero spauracchio femminile. La classificazione della cosiddetta cellulite è da sempre uno dei maggiori problemi della medicina estetica, infatti, senza un preciso schema diagnostico ed una precisa classificazione clinica, è impossibile proporre mirati schemi terapeutici.
Ma i rimedi ci sono. Per quanto riguarda i macchinari l’ultima novità è la lipoemulsione: una tecnica ad ultrasuoni freddi che prevede l’utilizzo di una sottilissima sonda. Funziona attraverso un’azione a ventaglio della durata di poche decine di secondi che rompe e riallinea e che può essere eseguita in una sola seduta a livello ambulatoriale. Oppure lo sport più completo per la cellulite potrebbe essere il nuoto. Nuotando a stile libero, dorso, delfino si porta l’acqua ad esercitare un massaggio vigoroso e costante sulle zone in cui si manifesta più spesso la buccia d’arancia, senza notevoli sforzi perché il corpo è rilassato durante il galleggiamento in acqua. Il massaggio esercitato dall’acqua contribuisce a ridurre il senso di accumulo edematoso delle zone affette da cellulite, migliora il microcircolo contribuendo a sfiammare i tessuti.