Negli ultimi tre anni la Consip ha speso 30 milioni di euro in consulenze gestionali e legali. Si tratta di una torta molto più grande di quella che in queste ore sta scandagliando la Corte dei conti, che ha acceso un faro sugli incarichi legali esterni. In realtà ci sono collaborazioni molto più pesanti economicamente, che si intrecciano anche con altri settore. Il tutto per cifre da far tremare i polsi. L’ultima novità in ordine di tempo risale a qualche mese fa, quando la società del Tesoro, assurta recentemente agli onori della cronaca per l’inchiesta sull’imprenditore Alfredo Romeo, ha definitivamente affidato in appalto una maxiconsulenza triennale che può valere fino a 23,7 milioni. A vincere la commessa, dopo un braccio di ferro legale, è stato un raggruppamento con Ernst&Young, Value Partners Management Consulting e P&I Studio Guccione e associati. A far riflettere, oltre la cifra, è l’oggetto della consulenza.
Il dettaglio – Il bando di gara prevede “servizi professionali a supporto dell’attività”. Leggendo nel disciplinare, però, si apprende che l’attività a favore della Consip consisterà nei servizi di advisory strategico, di implementazione operativa delle iniziative e nella consulenza legale. Insomma, pare proprio che la Spa guidata dal renziano Luigi Marroni abbia deciso di affidare all’esterno fette importanti della definizione delle sue strategie, anche legali, nonostante nell’organico aziendale ci siano circa 300 dipendenti. Di più, perché a riprova di quanto sia pervasiva la consulenza basta leggere il contenuto del capitolato tecnico. In riferimento all’advisory strategico il documento spiega che la società aggiudicataria “dovrà garantire supporto” in particolare in tema “di posizionamento competitivo, in relazione ai possibili scenari alternativi, ai network da sviluppare/presidiare e agli interventi da realizzare a supporto del percorso evolutivo”. Poi dovranno essere garantite anche “valutazione e interpretazione delle performance operative”. Infine ci si dovrà occupare anche di “individuazione e sviluppo di nuovi ambiti di intervento, in termini sia di evoluzione/estensione delle iniziative/progetti in corso, sia di individuazione di nuove iniziative/progetti”. Dulcis in fundo l’aggiudicatario “dovrà fornire la consulenza sugli aspetti legali connessi alle attività previste nei settori sopra descritti”.
Il precedente – Un bendidio, in parte visto anche nel 2014, in occasione di un bando di gara per una consulenza in tutto e per tutto simile. All’epoca però la commessa era stata stimata in 6 milioni di euro in due anni (molto meno di quella attuale). Ed era stata vinta da un raggruppamento con Deloitte e Studio legale Legance. Lo stesso raggruppamento che però è uscito sconfitto quest’anno, insieme a un altro che vedeva in cordata Pwc, Kpmg e lo Studio legale Lipani Catricalà. C’è stata anche la solita coda al Tar, all’esito della quale però la vittoria è stata definitivamente assegnata a Ernst&Young e Studio legale Guccione.
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