Tanti lavori annunciati per accogliere i Grandi della Terra a Taormina, scelta come sede del G7 in programma il 26 e 27 maggio. Una serie di progetti in pompa magna presentati dall’allora Governo Renzi. E che ora il suo erede a Palazzo Chigi, Paolo Gentiloni, deve frettolosamente ultimare per evitare una figuraccia. Il primo esempio è il centro congressi. “La struttura sarà consegnata con un’agibilità provvisoria e avrà un’agibilità definitiva soltanto nel novembre 2017”, ha denunciato il deputato di Forza Italia, Basilio Catanoso, che ha presentato un’interrogazione per chiedere chiarimenti. E non solo: “I lavori sono stati di manutenzione ordinaria, perché niente è stato modificato o ricostruito per l’accoglienza e i lavori delle delegazioni straniere”, ha aggiunto il parlamentare degli azzurri.
Quanti ritardi – Il centro congressi di Taormina non è la sola opera in ritardo sulla tabella di marcia. Alcune, come ammesso anche dalla ministra dei Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro, sono in alto mare con la gara di appalto nemmeno terminata. Sulla “tratta Taormina-Catania, risultano già avviati i lavori relativi al verde e alla segnaletica orizzontale e verticale e alla barriera di sicurezza”, ha detto Finocchiaro alla Camera, ammettendo però che “sono in corso di aggiudicazione i lavori della barriera San Gregorio nonché altri lavori riguardanti il rifacimento dell’asfalto nella tratta Taormina-Messina”. Parole che non hanno ovviamente soddisfatto Catanoso, che ha sottolineato a La Notizia: “Solo grazie a Vigili del fuoco e l’Aeronautica militare è stato possibile fare quel che è stato realizzato. Ma non è ammissibile che i lavori siano iniziati il 3 aprile. Non capisco perché dovremo fare i soliti italiani disorganizzati, invece di comportarci come facciamo quando lavoriamo fuori?”. I problemi sollevati sono numerosi, tra cui il previsto rifacimento della circonvallazione. C’è stata solo la manutenzione delle strade interessate alla percorrenza da parte delle delegazioni.
Difesa d’ufficio – La Finocchiaro ha comunque giustificato l’azione di Palazzo Chigi, sostenendo che ha puntato al ribasso con le spese. “Sia il Governo Renzi che il Governo Gentiloni hanno ritenuto di limitare le risorse destinate al G7 alla sola realizzazione degli interventi strettamente necessari allo svolgimento del vertice”. Il motivo? “Si è tenuto conto degli eventi sismici che hanno colpito il nostro Paese e che hanno indotto il Governo a concentrare gran parte dell’impegno economico in termini di finanza pubblica prioritariamente per interventi a sostegno delle popolazioni colpite”. Per la ministra c’è da essere ottimisti: “Si può ritenere che lavori in corso di ultimazione sia di natura ordinaria per molto tempo non effettuati sia straordinaria permetteranno di affrontare l’evento in conformità alle attese e consentiranno alla collettività di poter utilizzare le relative infrastrutture anche dopo la conclusione del vertice”.
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