Mentre si continua a discutere sulla bontà dell’operato delle Ong, i migranti continuano a morire nella traversata drammatica del Mediterraneo. A dare i numeri l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), secondo cui le vittime delle ultime 24 ore nel Canale di Sicilia sarebbero circa 200.
Due tragici naufragi. Secondo quanto raccontato da un superstite a bordo di un gommone mancano all’appello 113 persone. L’imbarcazione aveva fatto poche miglia quando è affondata al largo di Az Zawiyah e la Guardia costiera libica è riuscita a trarre in salvo appena sette persone, sei uomini e una donna. Ne dà notizia Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Oim. Le operazioni di soccorso, effettuate dalla Guardia costiera libica insieme ad alcuni pescatori, sono riuscite a salvare solo sette persone, sei uomini e una donna. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, raccolte da Oim Libia, sul gommone si trovavano 120 persone tra cui 30 donne e 9 bambini.
Sul primo naufragio indaga invece la Procura di Ragusa. Grazie alle testimonianze dei 40 superstiti del gommone ribaltatosi, portati poi a Pozzallo, gli uomini della squadra mobile hanno individuato e fermato uno scafista somalo mentre altri tre sospettati sono sottoposti ad accertamenti.
E, ovviamente, non si frenano nemmeno gli sbarchi. Solo tra sabato notte e domenica mattina nei porti siciliani e calabresi sono arrivati 2.120 migranti, ma se ne aspettano molti di più perché i salvataggi in questo fine settimana hanno coinvolto, come ha verificato l’Unhcr, oltre seimila persone che hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l’Italia.
L’ultimo sbarco – Un nuovo sbarco di intanto è previsto domani mattina, alle ore 8, a Salerno. La nave norvegese Siem Pilot – già approdata in precedenti circostanze sulla costa salernitana – attraccherà al molo Manfredi con a bordo circa 900 persone. Da quello che si apprende c’è anche il cadavere di un bambino di appena tre anni. La Prefettura di Salerno ha già attivato l’unità di crisi per coordinare al meglio tutte le attività. I Migranti, per la maggioranza di origine subsahariana, sono stati recuperati in diverse operazioni nel Mediterraneo.