Parole dure, che sembrano chiarire le sue intenzioni per il futuro. L’allenatore della Roma, Luciano Spalletti, ha risposto a muso duro a chi gli ha fatto notare il mancato ingresso in campo di Francesco Totti per quella che sarebbe stata l’ultima presenza a San Siro del capitano giallorosso all’ultima stagione da calciatore. Una polemica che dagli articoli di giornale è rimbalzata sui social: la gran parte di addetti ai lavori e appassionati ha sostenuto che Totti avrebbe meritato la standing ovation di uno stadio che tante volte lo ha ammirato da avversario. Nonostante i dispiaceri inflitti negli anni sia all’Inter che al Milan. Ma questo non ha minimamente toccato Spalletti, che ha anzi rivelato: “Se tornassi indietro non verrei mai ad allenare la Roma”. In pratica l’annuncio di un addio in diretta televisiva.
Poi il discorso è entrato nel merito della vicenda. “Quando lo metto negli ultimi 5 minuti dite che lo prendo per il culo. Mettiamoci d’accordo!”, ha attaccato il tecnico. “È il discorso che ho fatto da quando sono venuto: non datemi la gestione della storia di Totti, ma del calciatore. A Palermo non l’ho fatto entrare perché aveva il mal di schiena e ha telefonato a Chivu, a Bergomi. C’è qualcosa che non torna”, ha aggiunto Spalletti molto infastidito. “Quando sono arrivato a Roma ho chiesto subito al presidente e agli altri di fare chiarezza con lui e invece siamo ancora qui. Evidentemente non sono stato in grado di farmi capire bene”, ha ribadito l’allenatore della Roma, che non è riuscito a gioire nemmeno per la netta vittoria sul Milan.
Spalletti ha anche spiegato le ragioni tattiche del mancato ingresso di Totti. “C’era il rischio di prendere gol, quindi fai un ragionamento e dici. Cosa gli posso dare in 5 minuti? Certo, se avessi saputo del rigore, ma sul 3-1 loro continuavano ad attaccare, Salah aveva fatto fatica e ho scelto così”.