“Abbiamo fatto qualcosa di straordinariamente grande, quando due milioni di persone vanno a votare come si fa a dire che è un partito personale?”. Matteo Renzi ha esordito così parlando delle primarie del Pd che lo hanno confermato segretario. Il Rottamatore ha subito ringraziato gli avversari Michele Emiliano e Andrea Orlando: “Abbiamo imparare dalle altre mozioni”. “È stato un risultato oltre ogni aspettativa”, ha aggiunto, rivendicando: “Siamo l’unica grande comunità che consente di far scegliere il leader”.
Quindi ha rilanciato il grande cavallo di battaglia: l’Unione europea. “Non ne possiamo più di un’Europa che non ha un’anima solidale. Ma noi non siamo contro l’Europa”. Renzi ha poi rilanciato le solite rivendicazioni sulle cose fatte dal suo Governo: “Il Jobs Act è la cosa più di sinistra fatta, perché ha dato lavoro a chi non lo aveva”. Sulle alleanze, comunque, il segretario non si è espresso, facendo ricorso alla retorica tipica del vincitore: “Vogliamo una grande coalizione con le forze sociali, ma non con i partitini che spesso non rappresentano nulla”.
Non è mancata una stoccata al Movimento 5 Stelle: “Non dobbiamo lasciare il Paese in mano a chi crede nelle scie chimiche e dice di non vaccinare i bambini. Siamo quelli che hanno il compito di non lasciare l’Italia nella palude”.