La Corea del Nord ha risposto alle minacce del presidente americano Donald Trump, che si era detto pessimista sulla soluzione diplomatica delle tensioni. E aveva quindi prospettato un conflitto inevitabile con il regime di Pyongyang. Ma il Kim Jong-un ha subito risposto a modo suo: il governo nordcoreano ha ordinato l’ennesima esercitazione militare con il lancio di un missile dotabile di testate nucleari. Tuttavia, secondo l’intelligence statunitense, l’operazione si è rivelata un fallimento: la bomba è esplosa poco dopo la partenza.
“Il missile non ha lasciato il territorio nordcoreano e il lancio non ha rappresentato alcun pericolo per l’America”, ha riferito il comando americano nel Pacifico. In ogni caso l’atto di Pyongyang rappresenta una risposta alle parole di Trump. E il numero uno della Casa Bianca non ha perso l’occasione di commentare il test: “La Corea del Nord ha mancato di rispetto alla volontà della Cina e del suo rispettatissimo presidente lanciando il missile di oggi, seppure senza successo. Male”. In questa escalation è probabile ora che Washington dedica di intensificare le esercitazioni congiunte con la Corea del Sud, quasi alla ricerca dell’incidente che possa dare il via all’inizio della guerra prospettata dal presidente statunitense.