La patata bollente Alitalia torna nelle mani nel Governo. Il No al referendum sull’accordo per il salvataggio ha riaperto una partita che Palazzo Chigi sperava di aver chiuso. I lavoratori hanno sconfessato così i sindacati, i veri sconfitti dal voto. Ma la questione è un’altra: i dipendenti hanno lanciato un messaggio per riaprire il negoziato, che dovrebbe prevedere l’ennesimo aiuto dello Stato con la nazionalizzazione della compagnia aerea diventata un buco nero. Il presidente del Consiglio, Paolo, Gentiloni, è chiamato a compiere una scelta delicata: il fallimento di Alitalia avrebbe uno svantaggio elettorale pesante per il Pd. Anche per questo l’esito del referendum è stato accolto con “sconcerto”.
Il Movimento 5 Stella ha già lasciato intendere di voler cavalcare la situazione: “il Governo individui un valido Commissario che conosca a fondo l’azienda e che sappia ridarle lo slancio che merita costruendo sinergie con partner industriali competenti e affidabile”, hanno spiegato i deputati della commissione Trasporti della Camera. Anche dal Movimento democratico e progressista, che sostiene l’Esecutivo, è partita la richiesta di un intervento: “Qualcuno deve pur porre rimedio, a qualsiasi costo. Alitalia è ormai il simbolo di un declino a cui però è doveroso non rassegnarsi”, ha detto il presidente dei deputati, Francesco Laforgia.
L’ipotesi di un salvataggio di Stato è però stata stoppata da un’altra parte della maggioranza: “Non c’è nessuno spazio per una nazionalizzazione di Alitalia. Ora non c’è altra via che il commissariamento, i cui costi graveranno ancora una volta sui contribuenti. Poi basta, Alitalia sia trattata come una qualsiasi azienda privata che ha dimostrato di non saper stare sul mercato”, ha dichiarato il capogruppo di Alternativa popolare alla Camera, Maurizio Lupi. Ancora più dure le parole del deputato di Ap, Fabrizio Cicchitto: “L’Alitalia è morta fin dai tempi di Nordio che non capii nulla della fase nuova che si apriva e
E anche Forza Italia non è intenzionata a fare da stampella al Governo su un eventuale aiuto pubblico: “Non so quali fossero le intenzioni reali dietro questo rifiuto così secco e deciso, fatto sta che la speranza di una nazionalizzazione della compagnia è assolutamente impercorribile e di conseguenza il commissariamento e lo smembramento di Alitalia sembrano l’unica reale via d’uscita”, ha osservato il senatore azzurro, Renato Schifani.