La grande fuga da Viale Mazzini è stata ormai disinnescata. Gli artisti più pagati possono tirare un sospiro di sollievo mantenendo inalterati per ora i lauti compensi garantiti dalla televisione di Stato. A sbrogliare la matassa ci ha pensato la lettera inviata dal sottosegretario allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli, agli uffici Rai chiarendo che i contratti di prestazione artistica non sono inclusi nel perimetro di applicazione del limite ai compensi Rai previsto dalla legge. Compenso di 240 mila euro. La lettera dà conto del parere espresso dall’Avvocatura dello Stato; allo stesso tempo la missiva sottolinea che ciò non esonera la tv di Stato “dal dovere di individuare richiamato anche dalle norme della legge 220/2015, in un organico piano, criteri e paramentri per la corretta e chiara individuazione dei ‘contratti con prestazione di natura artistica’, dei meccanismi di determinazione della loro retribuzione e del loro valore in relazione agli obiettivi del piano editoriale”. Il lungo chiarimento specifica, infine, che “nei casi concreti spetterà ai competenti organi gestionali, il consiglio d’amministrazione della Rai, valutare, nella propria autonoma responsabilità, se la prestazione abbia effettivamente natura artistica”. Il termine ultimo per l’applicazione del tetto ai compensi è fissato al prossimo 30 aprile e avrebbe riguardato una quarantina di figure.
Rai, salta il tetto ai compensi degli artisti. Che potranno continuare a guadagnare più di 240mila euro
La grande fuga dalla Rai è stata ormai disinnescata. Gli artisti più pagati possono tirare un sospiro di sollievo mantenendo inalterati i lauti compensi