Partiamo da un assunto: dopo la prova contro il Barcellona (specie quella al Camp Nou, con il trio Messi-Neymar-Suarez annientato da Gigi Buffon e compagni), la vera squadra da battere ora in Champions League è la Juventus. Se c’è un risultato che Massimiliano Allegri ha già raggiunto, infatti, è quello di aver demolito il timore reverenziale che, soprattutto dopo la magnifica impresa di Josè Mourinho all’Inter, tocca tutte le squadre italiane in campo europeo. Al di là delle fedi calcistiche che come si sa in Italia dividono ferventemente, è indubbio infatti che i bianconeri abbiano dimostrato una supremazia anche oltre i confini d’Europa. Una supremazia che pone la Juventus al di sopra, almeno per quanto visto finora, delle tre sfidanti. Insomma, Monaco, Real Madrid e Atletico Madrid oggi avranno terrore di vedersi sorteggiati contro la Juve. E ne hanno ben donde.
Chi meglio di chi? – Ma, a questo punto, cerchiamo di capire chi potrebbe essere la rivale “meno gradita” per i ragazzi di Allegri. Contrariamente alle aspettative, i blancos non potrebbero essere così imbattibili. Certo, hanno passato il turno contro la super favorita di quest’anno – il Bayern Monaco – ma è pacifico riconoscere anche che gli episodi, sia all’andata che al ritorno, sono stati più che determinanti. E, forse, con qualche errore arbitrale in meno, ora i conti anche per la Juve sarebbero stati diversi, con la squadra oggi allenata da Carlo Ancelotti sempre in pole sulla strada per Cardiff (qui si giocherà la finale). Senza dimenticare che il Real, tolti i campioni galattici che ha in squadra (Cristiano Ronaldo e Luka Modric su tutti), ha la pecca di una difesa non proprio insuperabile, a differenza della Juventus. Insomma, il muro che si troverebbero di fronte gli attaccanti del Real non sarebbe tutt’altra cosa rispetto a quello, certamente più impermeabile, che si troverebbero di fronte – e scusate se è poco – fuoriclasse del calibro di Paulo Dybala e Gonzalo Higuain.
Restano, a questo punto, Monaco e Atletico Madrid. Partiamo dall’assoluta sorpresa di quest’anno: dopo aver superato il Manchester City e dopo passaggio agevole contro il Borussia Dortmund, la squadra francese ha dimostrato di essere una realtà e non solo una promessa. Kylian Mbappé e compagni possono far male in qualsiasi momento, ma la squadra potrebbe mancare di quella esperienza necessaria in simili competizioni. Resta, dunque, l’Atletico Madrid del Cholo Diego Simeone. Certo, la strada che ha condotto l’Atletico alla soglia delle semifinali è stata la più agevole in assoluto (ha battuto Leverkusen e Leicester), ma il Cholo conosce il calcio italiano e segue il modello “difensivista” della nostra cultura calcistica. Squadra corta e chiusa dietro e ripartenze veloci con giocatori che possono far male (vedi Antoine Griezmann). Insomma, l’Atletico è speculare alla Juventus (al di là del valore tecnico, differente, ma che in partite secche potrebbe contare meno). E da qui la sua pericolosità. Senza dimenticare, particolare non da sottovalutare, che il Cholo viene da due finali consecutive perse. E l’orgoglio, si sa, gioca la sua parte…