Alitalia è stata salvata per l’ennesima volta. Almeno fino alla prossima crisi della compagnia aerea. Il Governo si è piegato a molte delle richieste del sindacato, annunciando l’accordo, da sottoporre al referendum interno dei lavoratori, per tentare il rilancio della società. L’intesa, tra le altre cose, prevede che gli esuberi saranno 980, rispetto ai 1.338 inizialmente previsti. Mentre la diminuzione della retribuzione del personale navigante, originariamente indicata al 30%, dovrebbe essere dell’8%. Tuttavia, l’accordo prevede anche l’investimento con aerei per il lungo raggio.
“Il Governo mette a disposizione gli ammortizzatori sociali che hanno consentito di trovare gli equilibri necessari”, ha dichiarato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. “Da parte nostra c’è lo stato lo spirito di accompagnamento per un’azienda che non vuole solo uscire da una situazione di difficoltà”, ha aggiunto. Anche il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha presentato la firma del testo come un grande successo: “Siamo soddisfatti perché abbiamo ottenuto più aeromobili, meno esuberi e di tenere le attività di manutenzione all’interno dell’Alitalia: crediamo di aver ridotto al minimo il taglio dei salari”.
“Siamo partiti da una proposta di un taglio di costo del lavoro di 168 milioni che è passato a 100 milioni, ci veniva richiesto una taglio del 30% dei salari che ora si limita all’8%”, ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan. “Ora tutto ciò sarà presentato ai lavoratori e credo che sia un modo responsabile di tutti per credere nel futuro di Alitalia. Tengo a sottolineare che non ci saranno licenziamenti ma cassa integrazione straordinaria per il personale di terra”, ha concluso.
Cosa prevede l’accordo su Alitalia
Nel dettaglio il verbale siglato prevede il superamento del progetto di esternalizzazione nelle aree di manutenzione, un meccanismo si cassa integrazione straordinaria da attivare entro maggio 2017 e per due anni, l’attivazione di riqualificazione e formazione del personale e misure di incentivazione all’esodo.
Sul piano dei salari per il personale navigante è previsto: scatti di anzianità triennali (con primo scatto nel 2020), un tetto del 25% all’incremento delle retribuzioni in caso di promozione, taglio dei riposi annuali che passano così da 120 a 108, esodi incentivati dei piloti e assistenti di volo e la prosecuzione della solidarietà fino al 24 settembre 2018.