Dopo la rottura del tendine, un’altra grana per Michele Emiliano. Il candidato del Pd alle primarie, infatti, è fuori dalla in Lombardia e Liguria. Lo ha ufficializzato la Commissione Congresso del Pd, dopo che la mozione che fa capo al presidente della Puglia non ha raccolto le firme necessarie a presentare la candidatura nelle due Regioni. Dunque, il nome di Emiliano non comparirà nella scheda per l’elezione del segretario Pd nelle due Regioni.
La mozione Emiliano è riuscita a raccogliere le cinquanta firme necessarie a presentare una lista a sostegno del segretario solo nel collegio di Genova, per la Liguria, e in cinque collegi della Lombardia. Ma lo statuto del Pd prevede che per essere ammessi alle primarie bisogna aver raccolto le firme in almeno la metà delle province di ogni singola Regione.
Da qui la decisione. Il nome di Emiliano, dunque, non comparirà sulla scheda delle primarie nelle due Regioni perché il regolamento prevede che si votino le liste di candidati all’assemblea nazionale, collegate a ciascun segretario.
Inevitabili, sono arrivate le reazioni alla notizia. “È assurdo che, dopo aver raccolto 6.000 firme per la presentazione della candidatura e dopo aver conseguito l’8% di consenso tra gli iscritti e le iscritte al Pd, si voglia negare ad Emiliano il diritto ad essere votato in tutta Italia e che per assumere tale decisione la Commissione non abbia voluto rispettare neanche la nostra giornata di dolore”, è stato il commento del deputato Dem Dario Ginefra sostenitore di Michele Emiliano nella corsa alla Segreteria nazionale del Pd.