Nicola Zingaretti ha fiutato l’aria e ha già annunciato la ricandidatura alla presidenza della Regione Lazio con larghissimo anticipo: il voto è previsto infatti nel 2018. Insomma, chi lo immaginava in pista per il Comune di Roma, qualora la giunta Raggi dovesse precipitare, deve pensare a un piano B. Perché il Pd al momento non ha ancora prodotto figure in grado di reggere l’impatto elettorale. Il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, si è già sacrificato all’ultima tornata e difficilmente accetterebbe una corsa così ad alto rischio.
“È il tempo di prepararci politicamente alle elezioni del 2018. Propongo che dopo l’estate si dia vita agli stati generali del centrosinistra del Lazio”, ha annunciato Zingaretti. L’esponente del Pd ha quindi lasciato intendere qual è la sua visione di partito: alleanze con le forze a sinistra, seguendo schema di Andrea Orlando. “Siamo una coalizione larga, dobbiamo confermare una coalizione larga e vincente che raccolga, non solo le forze politiche del centrosinistra, ma quella miriade immensa di forze che già 4 anni fa ci fece vincere. Forze fatte di associazioni, di gruppi, di società civile, di tanti sindaci che, in questi anni, sono state eletti con le liste civiche e sono un patrimonio immenso”, ha aggiunto. Insomma, Zingaretti non è disposto ad attendere l’evoluzione dei fatti. Mettendo da parte le tentazioni di Campidoglio.