Il Governo italiano ha rotto il silenzio dopo dieci ore dell‘attacco americano in Siria. Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha comunque scelto la linea delal prudenza, evitando lo scontro con Donald Trump. “L’Italia comprende le ragioni di un’azione militare USA proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall’ONU”, ha dichiarato il numero uno della Farnesina. Una posizione concordata con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni: “L’uso di armi chimiche non può essere circondato dall’indifferenza, chi ne fa uso non può contare sull’uso di attenuanti e mistificazioni. L’azione di questa notte, come noto, si è sviluppata nella base aerea da cui erano partiti gli attacchi con uso di armi chimiche nei giorni scorsi. Ed è stata fatat contro un crimine di guerra il cui responsabile è il regime di Assad”, ha detto il premier.
Alfano si è concentrato proprio sulla cronistoria degli ultimi fatti: “Gli attacchi aerei a Khan Sheikhoun del 4 aprile scorso sono stati spietati per il loro carico di vite umane, inclusi molti bambini, e per la loro efferatezza. Sono atti vili che l’Italia e l’Unione Europea hanno condannato fermamente e che si sommano alle ripetute violazioni del cessate il fuoco da parte di Assad e delle atroci violenze ai danni dei civili nei confronti dei quali le sue forze armate si sono più volte rese responsabili”. Quindi il ministro degli Esteri ha concluso: “Il Governo segue con la massima attenzione gli sviluppi nel Mediterraneo, tenuto conto dei suoi molteplici e diretti interessi alla sicurezza e alla stabilità della regione. È ora necessario e urgente riattivare la piena funzionalità del Consiglio di Sicurezza e pervenire all’adozione di una Risoluzione consensuale onde identificare responsabilita’ e scongiurare nuove atrocità”.