Perché, in fondo, è così. Uno dice Rai e pensa subito alla televisione, mica gli viene in mente che esiste anche la Radio, con tutti i suoi canali, conduttori e programmi vari. Un microcosmo, visto da lontano, ma se avvicinate lo sguardo scoprite che non di un semplice pianeta si tratta, ma di un’intera galassia. Perché tale è Radio Rai, con suoi numerosi canali, più grandi e più piccoli. Eppure da qualche mese a questa parte, senza che nessuno se ne sia accorto, l’universo radiofonico dell’emittente pubblica è in fibrillazione. Passata la sbornia di Sanremo il signore dello share Carlo Conti, che della radiofonia è il direttore artistico, ha iniziato ad occuparsi del prodotto e dell’offerta, mandando in tilt direttori di rete e il responsabile dell’informazione, Andrea Montanari.
Ipse dixit – Conti, in particolare, avrebbe chiesto al responsabile di Isoradio, Danilo Scarrone, di rivedere la propria programmazione, dato che allo scoccare di ogni ora manda in onda i notiziari, usando il principio del clock orario. La tal cosa però pare non piacere al conduttore dei Sanremo da record, al punto da aver chiesto al responsabile del canale di pubblica utilità di rivedere la struttura della programmazione della rete. Cosa che, a dire il vero, ha ben poco a che vedere con la direzione artistica, ruolo ricoperto da Conti. Ovviamente anche il direttore Montanari non ha gradito l’invasione di campo, tanto da chiedere l’intervento della direzione generale. In buona sostanza il presentatore dei migliori anni vorrebbe disegnare i palinsesti a sua immagine e somiglianza, togliendo questo da una parte e spostando quello da un’altra, in modo da smontare le cosiddette rendite di posizione. Che non sono poche, considerato il fatto che nel corso degli anni artisti e manager delle Star si sarebbero letteralmente appaltati programmi e spezzoni di programmazione. Una prova tangibile c’è stata nel momento in cui Conti è stato investito del ruolo. Ad inizio agosto dello scorso anno fu una vera e propria tempesta ad accogliere il nuovo direttore artistico della Radio.
Il passato ritorna – Il conduttore venne accusato di voler killerare due beniamini del pubblico come Lillo e Greg e il loro programma 610, Sei uno zero, che da 14 anni è una bandiera di Radio 2. Tanto bastò per sollevare una sorta di rivoluzione del web contro Carlo l’asfaltatore. A cui si sono aggiunte polemiche sul destino di Caterpillar, altro programma storico della rete, e su quello di altre trasmissioni come Babylon, Mu, Rock and roll Circus, i live tagliati a Radio 2 Social Club di Barbarossa. Alla fine tutto è finito a tarallucci a vino ma non è detto che Carlo, a fine stagione, non torni all’assalto. Del resto il suo progetto è sempre stato quello di creare una “rete leggera” destinata a diventare all music, con la parola all’angolo e il più abbronzato degli uomini Rai pronto a rispolverare il modello che più si avvicina al suo profilo. Carlo ha nel proprio passato un periodo da Dj: negli anni’ 70 a Radio Firenze 2000 e quello da direttore di Lady Radio negli anni’ 80. Un grande futuro dietro alle spalle.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Gentile Direttore,
in merito all’articolo da voi pubblicato il giorno 6 aprile a firma di Lapo Mazzei dal titolo ‘Rai Rai non fa sconti a Carlo. Ora anche Montanari…..” tengo a precisare che nel recente incontro tenutosi tra Danilo Scarrone, Direttore di Isoradio e Carlo Conti, Direttore Artistico di Radio Rai – in mia presenza – a Via Asiago si è parlato unicamente di linea musicale su esplicita richiesta del Direttore di Isoradio. Aggiungo, per correttezza di informazione, che mai si è parlato di palinsesti radiofonici né tantomeno di prodotti giornalistico-informativi. Vi prego, dunque, di riportare le corrette informazioni, questo per ristabilire la realtà dei fatti.
Buon Lavoro
Roberto Sergio – Direttore Radio Rai