Una firma d’eccezione per il blog di Beppe Grillo: il costituzionalista Valerio Onida ha pubblicato un lungo articolo, sviscerando il caso del voto al Senato su Augusto Minzolini. Un fatto importante che segna l’avvicinamento di un profilo tecnico così prestigioso al Movimento 5 Stelle. Certo, non sarà un post a sancire questo nuovo patto, ma il segnale di un cambiamento delle cose appare evidente.
“Non esisteva nessun motivo legalmente plausibile perché il Senato potesse rifiutarsi di applicare la legge. E invece questo è ciò che il Senato ha fatto, decidendo contro la decadenza del sen. Minzolini. Non c’è rimedio? La decisione del Senato non è sindacabile davanti a nessun giudice comune”, ha osservato Onida. Aggiungendo: “Peraltro, a questo punto logica vorrebbe che il Parlamento abrogasse la norma di legge che prevede la causa sopraggiunta di incandidabilità e dunque la decadenza nelle ipotesi in questione”.
Nel suo ragionamento, comunque, l’esperto riconosce alcuni punti specifici del caso. “Che poi si possa porre il problema di prevenire e contrastare iniziative o atti di singole autorità giudiziarie suscettibili eventualmente di violare i principi dell’eguaglianza, dell’imparzialità e dell’equo processo, e l’obbligo di non utilizzare il potere giudiziario a fini politici di parte, è vero: e forse oggi il tema meriterebbe maggiore attenzione”. D’altra parte Onida ha evidenziato: “I rimedi non stanno nell’esercitare altri poteri violando la legge, né tanto meno nel costruire nuove forme di asservimento del potere giudiziario ai poteri politici: stanno, oltre che nell’impiego degli strumenti interni al sistema processuale, nel miglioramento delle leggi processuali”.