Qualcuno li chiama cespugli, qualcun altro fronde. Ex grillini, ex leghisti, ex montiani, ex berlusconiani. Ce n’è davvero per tutti i gusti in un Parlamento che si è trasformato in una giungla e che in questa legislatura ha già fatto registrare il record di cambi di casacca: 458 fra Montecitorio (262) e Palazzo Madama (196). E potrebbe non essere finita qui. Il risultato? Alla Camera, ha calcolato Openpolis, dei 12 schieramenti esistenti solo sei (il 50%) hanno un minimo di 20 componenti, quelli previsti dall’articolo 14 del regolamento per la formazione di un gruppo. Si tratta di Pd (238 deputati), M5S (91), Forza Italia (50), Gruppo Misto (47), Articolo 1 – Mdp e Alternativa popolare (26). Tutti gli altri esistono grazie a deroghe concesse dall’ufficio di presidenza: è il caso di Lega Nord (19 deputati), Sinistra Italiana – Possibile (17), Civici e Innovatori (16), Democrazia solidale – Centro democratico (14) e Fratelli d’Italia (11). Chiariamoci: il già citato regolamento concede all’ufficio di presidenza la facoltà di autorizzare la costituzione di un gruppo con meno di 20 iscritti a determinate condizioni.
Alla carica – Certo è che l’andazzo non è proprio dei migliori, soprattutto se si paragona quella in corso con la precedente legislatura quando a Montecitorio c’erano 8 gruppi, tutti con più di venti membri. Non è un caso che il Misto, quello che sia alla Camera sia al Senato “raccoglie” i parlamentari non iscritti a un gruppo, occupi proprio a Montecitorio la quarta posizione con appena 3 deputati in meno di FI. Ma chi c’è nel contenitore “capitanato” da Pino Pisicchio? Gli 11 “fittiani” dei Conservatori e Riformisti fra i quali Daniele Capezzone e l’ex An Massimo Corsaro, per esempio, più i tre “tosiani” di Fare!, gli ex leghisti Matteo Bragantini, Roberto Caon ed Emanuele Prataviera. Senza dimenticare gli ex 5 Stelle di Alternativa Libera (5), i 3 socialisti Carmelo Lo Monte, Pia Locatelli e Oreste Pastorelli o i 4 Udc Paola Binetti, Rocco Buttiglione, Angelo Cera e Giuseppe De Mita, nipote dell’“immortale” Ciriaco. Quattro sono pure i deputati della componente Idea-Usei (l’Unione sudamericana emigrati italiani): Renata Bueno, Vincenzo Piso, Eugenia Roccella e Guglielmo Vaccaro.
Tutti dentro – E le minoranze linguistiche? Ci sono pure quelle, capeggiate dall’altoatesino Daniel Alfreider. Undici, infine, sono i deputati non iscritti ad alcuna componente. Fra questi, pure la presidente della Camera Laura Boldrini, che il 3 marzo ha lasciato SI. Le cose vanno un tantino meglio a Palazzo Madama, dove per costituire un gruppo “bastano” 10 senatori. Sciolto quello dei “fittiani”, nessuno è sotto la soglia minima. Anche in questo caso però nel Misto c’è di tutto: dall’Idv a Insieme per l’Italia (il duo Sandro Bondi–Manuela Repetti), da Liguria Civica (Maurizio Rossi) a Movimento X (Laura Bignami) fino ai Verdi, rappresentati da Cristina De Pietro.
Twitter: @GiorgioVelardi