Al di là delle polemiche il Partito democratico sembra essere saldamente nelle mani di Matteo Renzi. L’ex premier, infatti, nei circoli avrebbe ottenuto una percentuale poco meno al di sotto del 70%, con Andrea Orlando circa al 25% e Michele Emiliano intorno al 6,5%, una cifre che consentirebbe al governatore della Puglia di potersi candidare alle primarie vere e proprie. Ma la guerra delle cifre e delle contestazioni non sembra placarsi, con i dati dell’affluenza che ballano. Secondo i dati raccolti dal Pd che nella serata di ieri hanno ufficializzato i risultati delle proiezioni relativamente a circa 4mila circoli in Italia: Matteo Renzi 68,22% (141.245 voti) – Andrea Orlando 25,42% (52.630 voti) – Michele Emiliano 6,36% (13.168), per una somma totale di voti validi pari a 207.043″. L’affluenza, secondo l’organizzazione, sarebbe stata del 58,1%. Secondo il comitato di Orlando le proiezioni del Pd non erano del tutto convincenti, tanto che sono state ritoccate portando Renzi al 62,4%, Orlando al 29,6% ed Emiliano all’8%.
I dati ufficiali arriveranno soltanto nella giornata di oggi visto che in alcuni circoli si è votato fino alla mezzanotte. In attesa del voto popolare, fissato al 30 aprile, già sono spuntate accuse che vanno dai tesseramenti anomali a ipotizzati brogli, fino a denunce di infiltrazioni malavitose. Andando oltre le polemiche, però, ci sono i primi dati che dovrebbero far riflettere; come la vittoria di Renzi a Bari, terra di Emiliano e il plebiscito dell’ex premier stesso a Firenze, dove ha ottenuto oltre l’80% dei consensi.