Sono trascorsi due secoli da quando la malattia venne descritta per la prima volta. Ancora non si è trovata una cura, ma si possono prevedere i sintomi. Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva che coinvolge alcune funzioni come il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. Ma ci sono piccoli segnali che si presentano anche molto tempo prima della comparsa della malattia. Tra le prime avvisaglie c’è la perdita dell’olfatto. Insieme con la perdita dell’olfatto ci potrebbe essere la perdita del gusto, perché i due sensi si sovrappongono.Poi ci sono sempre i disturbi del sonno come l’apnea e la sindrome delle gambe senza riposo (un formicolio alle gambe e la sensazione di doverle muovere).
Il morbo di Parkinson dà anche una sensazione di pienezza dopo il pasto, pure dopo aver mangiato molto poco, e può durare per un lungo periodo di tempo. E ancora: dolore al collo persistente. Il dolore al collo, causato dal Parkinson è diverso da quello comune, principalmente per il fatto che persiste a lungo, a differenza di uno stiramento o di crampi, che dovrebbe andare via dopo un giorno o due, eccessiva sudorazione, difficolta a palare e lentezza a scrivere. Infine, tra i sintomi c’è anche ansia e depressione. Alcune persone sperimentano anche dei mutamenti nelle loro abilità di pensiero, in particolare la concentrazione e le cosiddette funzioni esecutive che governano la progettazione e l’esecuzione di attività. Il primo segno di declino è la perdita della capacità di multitasking. Chi sa di avere almeno tre di questi indizi in modo persistente è bene che vada dal medico ed esegua dei controlli per la malattia.