di Stefano Sansonetti
Nel 2019 avrebbe la bellezza di 85 anni. E sarebbero ben 22 gli anni trascorsi da quando si è insediato alla guida della fondazione Cariplo. Il protagonista indiscusso di questa maratona nel tempo è Giuseppe Guzzetti, che il 10 maggio prossimo verrà confermato ancora una volta alla guida della più ricca fondazione bancaria italiana, con i suoi 6,2 miliardi di patrimonio e una partecipazione pesante del 4,67% nel capitale di IntesaSanpaolo. Possibile che la presa del quasi ottantenne Guzzetti sul mondo delle fondazioni non accenni a diminuire? Sì, perché l’ex parlamentare democristiano siede ininterrottamente dal 2000 anche sulla poltrona di presidente dell’Acri, l’associazione rappresentativa del settore a capo della quale ha inanellato qualcosa come quattro mandati. Attenzione però. Dalle parti della Cariplo tutti sono d’accordo nel concludere che Guzzetti sta lavorando a un ricambio generazionale. Questo significa che quello che sin qui è stato il padrone della fondazione Cariplo potrebbe essere indotto a lasciare ben prima della scadenza del suo nuovo mandato (che si concluderebbe appunto del 2019). Il tutto per preparare il terreno alla sua pupilla, nonché attuale vicepresidente della fondazione, Mariella Enoc.
Quest’ultima, 69 anni, da tempo nel cda della fondazione, è stata per un lungo periodo presidente di Confindustria Piemonte e dell’Associazione degli industriali di Novara. E proprio in quota provincia di Novara la Enoc è entrata nella Commissione centrale di beneficenza della Cariplo, in pratica quell’organo di indirizzo dal quale poi escono fuori gli amministratori.
I fantastici 40
Sarà proprio la Commissione, a maggio, a confermare Guzzetti sulla tolda di comando della fondazione, che a questo punto potrebbe lasciare in anticipo intorno al 2016. Certo che a guardare i componenti della Commissione, in tutto 40, ci si rende conto una volta di più dell’incidenza della politica. Lo stesso Guzzetti, per esempio, è nell’organo come espressione della provincia di Como. In tutto i rappresentanti degli enti locali sono 20. Ma legami in qualche modo politici contraddistinguono anche profili che formalmente vantano un’altra estrazione. Si prenda il caso di Elio Fontana, anche lui ex parlamentare Dc e già componente dell’organo della Cariplo, che è stato nei giorni scorsi riconfermato nella Commissione in conseguenza di un bando. Sì, perché per dare rilievo a candidature esterne, forti “solo” del contenuto del curriculum, è prevista anche la strada del bando. Solo che nel caso di Fontana è difficile non pensare ai trascorsi Dc sui banchi del parlamento italiano, nello stesso partito di Guzzetti.
Non solo potere
Si sa, la fondazioni bancarie sono criticate da anni e sotto diversi punti di vista. Le si accusa di essere ostaggio delle nomine politiche e di essere troppo autoreferenziali. E nella percezione collettiva certo non agevola sapere che Guzzetti e altri colleghi (si veda il caso di Dino De Poli in Cassamarca) sono in sella da una vita. Se però si chiede dalle parti della Cariplo perché Guzzetti è sempre lì, ci si sente rispondere che in realtà non c’è nessuno con la sua capacità e lucidità. E ci sente spiegare che si può rottamare chi all’età di 80 anni fa disastri e non chi governa bene la più importante fondazione italiana. Sarà, intanto Guzzetti è ancora lì e grazie a lui un altro ottantenne, Giovanni Bazoli, è stato appena confermato per l’ennesima volta a capo del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo.