L’assunzione di 21 lavoratori per rimpinguare lo scarno organico carente dell’Enit, l’Agenzia del Turismo. Un progetto importante per rilanciare l’azione dell’ente, oggi in deficit di personale. Ma per portare il compito a termine è stato messo in preventivo un ulteriore sforzo di bilancio: l’esborso economico per individuare dei commissari esterni, scelti sulla base di un protocollo del ministeri dei Beni culturali e del Turismo (Mibact), incaricati di fare una prima scrematura dei candidati. Una strategia che i vertici dell’ente rivendicano come un atto di trasparenza. Fatto sta che per questi commissari sarà previsto un importo giornaliero forfettario pari a 100 euro (salvo espressa rinuncia), fino a un compenso massimo di 3.000 euro. E si tratta solo di un primo passo: dopo ci sarà la fase di selezione vera e propria dei profili da inserire nell’Agenzia. La pattuglia parlamentare di Angelino Alfano vuole vederci chiaro e ha ipotizzato addirittura un possibile “danno erariale”, chiedendo chiarimenti al ministro Dario Franceschini. E non va dimenticato un altro aspetto: i tempi per la selezione dei 21 dipendenti si prospettano lunghi, anche se dall’Agenzia c’è la volontà di “chiudere tutto il prima possibile”.
Cambio di bando – La procedura del bando aveva previsto la valutazione delle candidature affidandosi al personale interno, pur nella consapevolezza dei limiti di organico dell’Ente. Così una delibera del consiglio di amministrazione dell’ente ha cambiato le carte in tavola. Il motivo ufficiale? Troppe richieste pervenute. Effettivamente il numero di circa 13mila candidature è imponente. Ma non era proprio imprevedibile: l’offerta di lavoro è effettivamente allettante. “Il Cda dell’Enit, a nostro giudizio in maniera arbitraria e illegittima, ha stabilito che le commissioni di valutazione per l’accertamento dei requisiti siano composte da esperti di comprovata professionalità esterni ad Enit”, ha accusato Pietro Aiello, senatore di Area popolare, che ha depositato un’interrogazione a Palazzo Madama.
La risposta dell’Agenzia – Ma dall’Enit hanno difeso la decisione, minimizzando la questione economica. “Abbiamo avuto un’adesione massiccia e con l’organico attuale dell’Enit la selezione sarebbe andata avanti a rilento”, spiega a La Notizia Giovanni Bastianelli, direttivo esecutivo di Enit. E sul cambio della procedura, il dirigente ha detto: “Si tratta di una questione di trasparenza per individuare le domande ammissibili. È ipotizzata una forma di rimborso a chi farà parte della commissione perché vogliamo professionisti qualificati. Ma non è un costo aggiuntivo: per noi è una scelta di trasparenza. Lo riteniamo il modo ottimale per gestire tante domande, siamo l’Agenzia del turismo e non un ufficio di collocamento che deve selezionare”. Pure sui tempi delle nuove assunzioni, Bastianelli ha professato ottimismo: “Vogliamo concludere il prima possibile, dobbiamo siglare il protocollo con il Mibact. Contiamo di finire entro l’estate, anche se è una procedura complessa, visti i numeri”.