In altre parole, l’ente potrebbe essere costretto a restituire 29,6 milioni, i 16,8 milioni già ricevuti dagli ex consiglieri regionali, oltre, ovviamente a non prendere i 12,8 milioni che non sono ancora stati restituiti. Insomma, se la Corte Costituzionale dovesse accogliere la tesi del giudice, che ritiene violato l’articolo 3 della Costituzione, sarebbe un grosso guaio per le casse regionali. Ma questo potrebbe essere solo l’inizio. Infatti, il 29 marzo prossimo si terrà un’altra udienza davanti al giudice Massimo Morandini e in quell’occasione le difese degli ex consiglieri e delle vedove, rappresentate dai professori Vaccarella, Luciani e dall’avvocato David Micheli proporranno altre questioni di costituzionalità riguardanti il taglio del 20% dell’assegno vitalizio di chi aveva optato per il vecchio sistema di vitalizio senza scegliere l’attualizzazione e per le vedove, l’aumento dal 4 al 12% del cosiddetto contributo di solidarietà e il tetto di 9 mila euro per chi percepisce sia il vitalizio regionale che il vitalizio da parlamentare. E qui, insomma, l’ammanco per la Regione potrebbe crescere ancora a dismisura.
Lunga vita al vitalizio. In Trentino Alto-Adige il giudice dà ragione ai consiglieri: a rischio 30 milioni di euro
Lunga vita al vitalizio. In Trentino Alto-Adige il giudice dà ragione ai consiglieri: i 30 milioni di pensioni d'oro non verranno restituiti