Una visita per lanciare un segnale quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi ha visitato i familiari delle vittime innocenti delle mafie nella Locride, in Calabria. L’incontro è avvenuto nello stadio di Locri (Reggio Calabria) nell’ambito della XXII Giornata della memoria e dell’impegno organizzata da Libera. Mattarella ha richiamato con fermezza all’impegno per l’antimafia: “Bisogna prosciugare le paludi dell’arbitrio della corruzione, dove la mafia prospera”, ha affermato il presidente della Repubblica, “i mafiosi non hanno senso dell’onore o del coraggio. E la lotta alla mafia deve riguardare tutti quanti, nessuno può pensare di chiamarsene fuori. Il mondo politico deve essere impermeabile alle infiltrazioni e alle pressioni mafiose. Ed ogni zona grigia va azzerata”.
La cerimonia – Sono oltre 950 le vittime innocenti delle mafie. E durante la cerimonia sono stati letti tutti quanti. Tra questi nomi è stato scandito anche quello di Piersanti Mattarellea, fratello del Capo dello Stato. ammazzato dalla mafia. “Le Chiese di Calabria sono vicine a Lei, signor Presidente, e alla sua personale sofferenza per la perdita di suo fratello Piersanti, vittima anch’egli dell’arroganza criminale”, ha sottolineato nel corso della cerimonia Francesco Oliva, vescovo della diocesi Locri-Gerace. “Questa terra, Presidente guarda a Lei con fiducia. Vede in Lei la presenza dello Stato e delle istituzioni, dalle quali si attende sempre maggiore attenzione. Con Lei oggi diciamo no alle mafie e a tutte le forme di associazione criminale. Diciamo no alla ‘ndrangheta”, ha affermato Oliva, “che, insieme alla corruzione, rappresenta una delle cause più gravi della crisi sociale del nostro tempo. Siamo certi che le mafie possono essere sconfitte. Dipende dall’impegno di tutti e di ciascuno. Questa terra guarda avanti e vuole lasciare alle spalle un passato triste d’ingiustizie, macchiato dal sangue versato da faide che hanno seminato morte e disperazione. Non vogliamo più morti e sangue innocente! La nostra terra nutre il sogno di divenire ‘terra di speranza e luogo di bellezza e sa di doversi impegnare nel purificare se stessa da ogni deriva mafiosa”. Ad accompagnare Mattarella c’erano anche il ministro dell’Interno, Marco Minniti, e la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi.