La candidatura all’Eliseo di François Fillon è di nuovo in bilico. L’ex premier, vincitore delle primarie dei Repubblicani, è ufficialmente indagato per il reato di “appropriazione indebita di fondi pubblici” per gli incarichi fittizi dati alla moglie e ai due figli. Il Penelopegate, nome ispirato dalla sua moglie, ha così avuto un risvolto pesante a poco più di un mese dalle elezioni presidenziali: il primo turno è infatti in programma il 23 aprile. E per l’ex primo ministro è già una data fondamentale: i sondaggi indicano che potrebbe restare fuori dal ballottaggio in calendario il 7 maggio tra i due candidati più votati.
Fillon ha sempre respinto le accuse, spiegando che il lavoro dei suoi familiari gli serviva per il suo incarico di deputato all’assemblea naziona francese, e quindi preziose per l’attività del partito. L’ex premier di centrodestra ha esplicitamente parlato di un attacco giudiziario per colpire le sue ambizioni alla vittoria. Più volte era stata ipotizzata la sostituzione della sua candidatuta con Alain Juppè e Nicolas Sarkozy, sconfitti alle primarie, tornati improvvisamente in ague. Tuttavia, il vero beneficiario dei problemi di Fillon è l’ex ministro dell’Economia, Emmanuel Macron, sceso in campo come indipendente, e balzato in testa ai sondaggi pure per il primo turno.