Chi di referendum ferisce, di referendum (forse) perisce. La Gran Bretagna, che lo scorso giugno si è espresso sulla Brexit, dovrà vivere una fase turbolenta per un’altra consultazione: quella della Scozia. La premier di Edimburgo, Nicola Sturgeon, ha infatti ha annunciato che dalla prossima settimana avvierà l’iter per una consultazione sul distacco da Londra. Insomma, la sconfitta bruciante del 2014 sembra già superata, visto che nel frattempo il contesto è cambiato. Eccome. Anche perché la Scozia ha votato in maniera netta (il 62%) per restare nell’Unione europea, quindi vorrebbe
“È importante che la Scozia sia in grado di scegliere il proprio futuro in un momento in cui le opzioni sono più chiare di quanto lo siano ora, ma prima che sia troppo tardi per decidere il nostro cammino”, ha affermato la Sturgeon. È stata già individuata anche la finestra di voto: tra l’autunno del 2018 e l’la primavera del 2019. Il governo di Theresa May ha accolto con fastidio l’annuncio: per Downing Street è incomprensibile che in nel giro di pochi anni ci sia un altro referendum sulla secessione scozzese.