Una promessa lanciata, senza molte possibilità che venga mantenuta in tempi ragionevoli: la cancellazione dei ticket sanitari. La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha messo sul tavolo l’ipotesi, a patto che ci sia un reale taglio della spesa. “Oggi rendono (i ticket, ndr) 3 miliardi l’anno, che rispetto ai 113 del fondo sanitario in effetti sono marginali. Ma per alcuni territori sono importanti”, ha spiegato in un’intervista a La Repubblica, in risposta all’inchiesta del quotidiano diretto da Mario Calabresi, che ha messo in evidenza alcune gigantesche disparità di costi per la Sanità da regione a regione.
“Certo, portando avanti il processo di spending review del Patto della salute si potrebbero togliere, o comunque reinvestire nelle prestazioni più solidali. Penso agli anziani o a quelle fasce di popolazione che rischiano di non essere intercettate dal sistema sanitario pubblico, agli invisibili”, ha spiegato la titolare del ministero, senza indicare nemmeno una ipotetica tempistica della cancellazione dei ticket sanitari. La Lorenzin si è limitata a dire che “esiste un progetto” in tale direzione, ma che deve essere “concertato con tutta la riforma fiscale”. Parole che confermano un dato: per l’immediato futuro non c’è alcuna possibilità di cancellare questo costo per i cittadini. Nella migliore delle ipotesi, insomma, tutto sarà discusso nella prossima legislatura.