Una fossa comune con almeno 500 cadaveri ammassati è stata trovata da un gruppo di combattenti anti-Isis nei pressi di Mosul, in Iraq. Durante l‘assedio alla città che dura da mesi, sono state già scoperte le brutalità commesse dagli uomini fedeli al califfo Abu Bakr al-Baghdadi. confermando i timori di una serie infinita di crimini commessi tra Siria e Iraq in questo periodo: nel mirino sono finite le varie minoranze, ma soprattutto gli sciiti.
Secondo quanto riferito dai media locali, i corpi senza vita sarebbero quelli di alcuni prigionieri civili, incarcerati a Badush, località circa 25 chilometri a ovest di Mosul, diventato uno dei principali centri di detenzione degli islamisti. Le esecuzioni risalgono ad almeno qualche anno fa, quando i combattenti jihadisti avevano pieno controllo dell’area ed erano in una fase di conquista del territorio, a differenza di ora. L’Isis ha infatti assunto il controllo del carcere di Badush nel giugno del 2014, quasi tre anni fa. Le milizie sciite che hanno individuato questa fossa degli orrori hanno anche annunciato la cattura di oltre cinquanta guerriglieri dell’Isis, ritenuti probabilmente responsabili di alcuni massacri perpetrati nel carcere di Badush.