Una partecipazione sentita e rabbiosa, quella di stamattina a Montecitorio. Amministratori di piccoli paesini dell’Abruzzo sono scesi in piazza davanti alla Camera dei Deputati perché si sentono abbandonati dalle istituzioni che pure avevano promesso un intervento immediato nelle zone terremotate. E con gli amministratori c’erano anche migliaia di cittadini abruzzesi. Almeno 25 i pullman arrivati dalle zone dell’Abruzzo devastate da sisma e gelo (la gran parte della provincia di Teramo). Gli interventi richiesti, però, finora non ci sono stati. Sulla questione sono intervenuti anche i parlamentari M5S, secondo i quali “da parte dei sindaci e degli amministratori locali abbiamo ascoltato un impietoso giudizio negativo sul Decreto Terremoto. Il provvedimento emanato dal governo viene considerato assolutamente insufficiente, una risposta inadeguata rispetto al catastrofico ‘combinato disposto’ avvenuto in quella regione: il terremoto e l’emergenza neve”.
Nel frattempo le zone colpite si vanno già spopolando e per quei cittadini non si vedono all’orizzonte piani che preservino il tessuto lavorativo e sociale. “Di fronte all’inconsistenza del decreto – continuano i pentastellati – diventa fondamentale apportare sostanziosi correttivi al provvedimento durante la discussione qui alla Camera”. Sulla questione, peraltro, sono intervenuti anche parlamentari dem abruzzesi, come Stefania Pezzopane, che ha garantito l’apertura di una vertenza ad hoc per l’Abruzzo. “Io ci sono – ha detto la senatrice – confermo tutto il mio impegno per dare risposte concrete alle legittime esigenze dell’Abruzzo”. Ecco, risposte concrete. Quello di cui ora i sindaci e le popolazioni hanno estremamente bisogno.