La scissione nel Partito democratico si farà senza Michele Emiliano. Il presidente della Regione Puglia, dopo tanti tentennamenti, ha infatti deciso di restare nel Pd, sfidando Matteo Renzi al congresso. Per l’ex premier è un “trofeo” importante, che si porta a casa mentre si trova negli Stati Uniti.
La decisione di Emiliano è maturata nelle ultime ore, confermando l’ammorbidimento manifestato durante l’assemblea nazionale di domenica, quando ha teso la mano alla maggioranza del partito. Emiliano, quindi, sarà presente alla direzione, che sancirà l’inizio formale del percorso congressuale. Il deputato della minoranza, Francesco Boccia, ha difeso la mossa del governatore pugliese: “Trovo surreale che il problema sarebbe Emiliano che avrebbe moderato i toni? Avendo a cuore le sorti del Pd, ricevendo centinaia di migliaia di mail e messaggi di militanti, sta provando fino all’ultimo istante a salvare il Pd. Con non poca sofferenza sta cercando da giorni di mediare con una persona che non ha mai voluto mediare”
Renzi, che porta a casa la vittoria più importante: dividere il fronte della scissione. I bersaniani, capitanati dall’ex capogruppo dem alla Camera Roberto Speranza, sono d’accordo con il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sul fatto di uscire dal Pd, disertando l’appuntamento di oggi a Largo del Nazareno.