Da Matteo Renzi a Paolo Gentiloni. In un attimo, senza che nessuno si sia accorto di nulla. Nemmeno nei ministeri. O perlomeno in tanti, dato che i titolari dei dicasteri, come sappiamo, sono rimasti quasi ovunque gli stessi. E così ecco che la ciurma di consulenti e collaboratori sono rimasti in gran parte gli stessi. Ogni ministro, come tradizione vuole, si è tenuto ben stretti i propri fedelissimi. Eppure a curiosare tra le varie tabelle degli incarichi di diretta collaborazione affidati da questo o quel ministro, si scoprono curiosità interessanti. Prendiamo il dicastero dell’Ambiente. Nella marea di incarichi che Gian Luca Galletti ha confermato (ben 22 collaboratori, tra ministro e sottosegretari), scopriamo un particolare niente male. L’avvocato Marcello Cecchetti, curriculum coi fiocchi, è uno che conosce bene la macchina pubblica avendo lavorato, nel lontano 2007, per l’allora ministro per le Riforme, Vannino Chiti, poi al Comune di Firenze da Matteo Renzi, prima di approdare al ministero dell’Ambiente in qualità di Vice capo dell’Ufficio Legislativo. Ebbene Cecchetti, fino a quando a Palazzo Chigi siedeva Renzi, percepiva – come si legge direttamente dal sito del ministero – 72.378 euro. Da quando invece Gentiloni ha preso il posto del suo segretario, l’aumento stipendiale di Cecchetti è mostruoso. Oggi il Vice capo dell’Ufficio Legislativo 176mila euro. Insomma, lo stipendio è più che raddoppiato.
Cambio di guardia – Ci sono, però, anche casi in cui i ministeri si sono rinnovati di sana pianta. Su tutti, è il caso del Viminale. Dopo che Angelino Alfano ha fatto le valige emigrando alla Farnesina, Marco Minniti ha deciso di cambiare totalmente staff. Fuori tutti i fedelissimi di Alfano (tra cui spuntava, come scritto da La Notizia anche l’ingegnere Mauro Patti, testimone di nozze di Alfano) e dentro gli storici collaboratori di Minniti. Consigliere del ministro per i rapporti istituzionali con il territorio è stato nominato Girolamo Polimeni che, non a caso, di enti locali conosce tanto, essendo stato in passato per sei anni assessore al Comune di Reggio Calabria (patria dello stesso Minniti), oltreché membro della segreteria regionale prima del Pci, poi segretario provinciale del Pds, infine iscritto al Pd. Polimeni riceverà 65mila euro annui; 41mila euro invece andranno a Federico Ugolini, storico assistente di Minniti essendo stato già suo addetto stampa quando il ministro era sottosegretario ai Servizi Segreti prima con Letta e poi con Renzi.
In salute – Ci sono, poi, i sottosegretari. Anche qui in questo caso nel passaggio di campanella pochi cambiamenti sono avvenuti nel sottobosco governativo. Ma qualcosa si è mosso. Come nel caso di Davide Faraone, passato dall’Istruzione alla corte di Beatrice Lorenzin alla Salute. E con lui si è mossa anche la sua segretaria particolare Valentina Falletta. Palermitana, proprio come il sottosegretario Faraone.
Tw: @CarmineGazzanni