Virginia Raggi è indagata dalla Procura di Roma per la nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele. La notizia è stata riferita dalla sindaca in un post su Facebook, in cui ha specificato la procedura seguita con i vertici del Movimento 5 Stelle. Quindi è in linea con il codice etico approvato sul blog di Beppe Grillo. Le ipotesi di reato sono abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. A difendere la Raggi è sceso in campo addirittura l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Il Sindaco di Roma ha ricevuto un avviso di garanzia. La nostra Costituzione prevede che tutti i cittadini siano innocenti fino a sentenza passata in giudicato. E questo vale per tutti, a qualunque partito appartengano. Invito dunque tutto il Pd a rispettare la presunzione di innocenza e non rincorrere le polemiche. Non cerchiamo scorciatoie giudiziarie, non cediamo all’odio per l’avversario, non attacchiamo Virginia Raggi”.
“Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata. Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle”, ha scritto la Raggi. “Ho avvisato – ha aggiunto la sindaca di Roma – i consiglieri di maggioranza e i membri della giunta e, nella massima trasparenza che contraddistingue l’operato del M5S, ora avviso tutti i cittadini. Sono molto serena, ho completa fiducia nella magistratura, come sempre. Siamo pronti a dare ogni chiarimento”.
Dal Partito democratico, prima del messaggio di Renzi, era arrivato un attacco. “In altri tempi il M5S avrebbe chiesto le dimissioni del sindaco Raggi. Ora quasi per magia sono diventati garantisti. Sono coincidenze a 5 stelle”, ha scritto il senatore dem, Andrea Marcucci.