di Monica Setta
Nessuna scollatura, pochissimo botox, le gonne sotto il ginocchio – potendo però, meglio i pantaloni- giubbotti classici, magliette geometriche, lineari, tacchi rigorosamente vietati, non sia mai evochino il fantasma dell’eterno femminino berlusconiano: nome in codice, Daniela Santanchė. Le donne di Enrico Letta, 46 anni e un nomignolo che furoreggia sul web e gratifica lo zio Gianni ( il Nipotissimo ) somigliano tutte, più o meno, alla moglie Gianna Fregonara, classe 1967, cronista del Corriere della sera, capelli corti dal taglio semplice, montatura classica di occhiali, anche se forse, alla contemporaneità delle lenti a contatto ( modesto consiglio ) avrebbe potuto cedere senza dover necessariamente smontare quell’impianto da first lady “della porta accanto” che sembra aver convinto il partito della neo sobrietà.
Anni fa, intervistando l’attuale premier per una mia fortunata rubrica su un mensile patinato della RCS, gli chiesi con quale diva, potendo, sarebbe fuggito nella mitica isola deserta. Già allora Letta aveva impalmato in seconde nozze Gianna e aveva avuto da lei il primogenito (oggi ha 3 maschi): era affascinante, ma lo tormentava una solida fama di uomo fedele e taciturno, perciò, lasciai scivolare l’ultima domanda senza convinzione, sicura che mi avrebbe proposto, garbatissimo, si offende, se glissiamo?
E invece, lui mi piazzò gli occhi in faccia quasi a prendere coraggio e poi d’un fiato sospirò: “ lo vuole proprio sapere? Ebbene, c’è un’attrice che trovo molto intensa, Uma Thurman”. Provai ad aggiungere, vischiosa, che vagamente faceva pensare alla sua compagna di vita, ma Letta ci tenne a puntualizzare che un conto erano gli ideali cinematografici, un altro, quelli della vita vera. Doppia morale o no, le 7 donne che Enrico ha voluto nel suo governo sono, almeno sulla carta, inattaccabili e disegnano, nei sorrisi riflessivi e nella banalità del look, un profilo “ rosa” finora inedito.
Le veterane sono Emma Bonino, 65 anni, radicale da sempre e Anna Maria Cancellieri, 69 anni, prefetto di ferro e già ministro dell’Interno con Mario Monti. Entrambe candidate al Quirinale, Emma, nominata commissario europeo da Berlusconi, è oggi ministro degli Esteri. Ostenta una linea invidiabile fin dagli anni 70 quando era in prima linea nella battaglia contro gli aborti clandestini per i diritti delle donne. Di lei, le leggende dicono che ha avuto un amore (intellettuale?) appassionato e totale per Marco Pannella a cui la lega anche una certa bizzarria nei modi & nelle mode.
Al giuramento indossava una bellissima giacca rossa, ancor più vistosa del completo blu cobalto della collega Cecile Kyenge, 48 anni, congolese, cittadina italiana, oculista già nel Pd Emilia Romagna prima di diventare ministro per l’Integrazione. Annamaria Cancellieri, invece, coltiva con ironia i suoi chili di troppo, se li coccola e sorride sorniona quando la paragonano alla grande attrice Tina Pica a causa della voce profonda, gutturale. La sua poltrona di ministro della Giustizia è la più strategica nell’esecutivo, i detrattori già sostengono che il suo grande elettore è stato Silvio Berlusconi che voleva al posto di Paola Severino di Benedetto, un’altra donna “ equilibrata” e di tempra ferrea. Storie, ribatte lei che si sente il ministro di tutti e promette di fare al meglio l’interesse del paese. Perfette, almeno su
la carta anche le carriere della già citata Keynge, di Josefa Idem e di Maria Chiara Carrozza. Josefa, 48 anni, pd è il nuovo ministro dello sport e delle pari opportunità mentre la Carrozza, pisana, classe 1965, guiderà il dicastero dell’Istruzione e Università.
La Idem, nata in Germania, diventa cittadina italiana negli anni 90 e da allora regala al nostro paese 38 medaglie fra Olimpiadi, Mondiali ed europei di canoa. Veste quasi sempre in jeans, capelli biondi, viso volutamente struccato, scarpe comode. Quando le hanno chiesto di diventare ministro è rimasta stupita. “ Non me lo aspettavo”, ha confidato.
Da sempre, dice chi la conosce bene, è abituata, per vincere, a praticare la modestia e l’umiltà. Neanche Maria Chiara Carrozza, capolista del pd in Toscana alle ultime elezioni, pensava di diventare ministro. Rettore della scuola Sant’Anna di Pisa, bioingegnere industriale esperta di neuro robotica, porta tailleur color crema e mocassini, capelli da ragazzina e mani scevre dal volgarissimo smalto.
Ma ha un’anima eclettica, cucina bene menu giapponesi, adora lo sci e fa lunghe nuotate nelle acque della Marina di Pietrasanta. Ha due figli ventenni, il suo film preferito è “ La dolce vita” di Federico Fellini, il libro del cuore, Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo. A completare il quadro le giovani Nunzia De Girolamo, classe 1975, eletta alla Camera per la prima volta nel 2008 ( ministro dell’Agricoltura ) e Beatrice Lorenzin, nata nel 1971, quinta donna- dopo Tina Anselmi, Maria Pia Garavaglia, Rosy Bindi e Livia Turco- ad occupare la poltrona di ministro della Sanità.
Nunzia, amica di Paolo Romani che la sponsorizzava nel 2009 perchè venisse invitata nei talk show tv per farsi conoscere, deve il successo all’amore del pd Francesco Boccia, uno dei più stretti collaboratori del premier, con lui in prima fila nel salotto di VedrÒ dove, si narra, sarebbe nata la passione per la De Girolamo. La coppia ha una figlia, Gea e un nonno ( il padre di Nunzia) che, essendo direttore del consorzio agrario di Benevento, fa già gridare al conflitto di interessi. Il neo ministro dell’Agricoltura è donna elegante e formidabile nell’arte delle pubblic relations.
Io stessa l’ho avuta spesso ospite in tv a “ Il fatto del giorno” (Rai2) ed ogni volta ringraziava, garbatissima, con piccoli cadeau floreali o messaggi simil – confidenziali. Proverbiali, la sua gaffe sulla lontra ( che Nunzia considerava un uccello) e il diverbio di pochi giorni fa a Ballarò con quella simpaticona di Concita De Gregorio: tutto si può dire del neo ministro, ma non che passi inosservata. “ Buca” lo schermo come la collega Lorenzin, la Meg Ryan de ‘ noantri, romana di Ostia, già capo della segreteria di Paolo Bonaiuti, nota per essersi schierata contro la modifica alla legge 40 che vieta la fecondazione eterologa. Beatrice ama i Pink Floyd, i Police e Rino Gaetano, è secchiona e pure un po’ bacchettona. Il suo tenersi lontana dai gossip non le ha risparmiato la ferocia della Rete che la ricorda per due episodi non proprio esemplari: un massaggio in spiaggia a Lido di Venezia da una cinese senza licenza e un flirt ( pare fasullo ) con il pd Guglielmo Vaccaro.
La coppia fu immortalata in uno degli alberghi più lussuosi di Positano e subito si gridò al nuovo amore bipartisan, modello Boccia- De Girolamo. Peccato, si scoprì successivamente, che la rigida Bea era andata sì in Costiera, ma ospite di Renato Brunetta per parlare, indovinate un po’ ? di Pdl, altro che di sentimenti. Ah, la carriera, poté più di Cupido…Equivoci a parte, i bene informati dicono che il premier con le “ sue” donne è stato chiarissimo: dopo il giuramento, testa bassa e lavorare sodo. Parlare poco, zero pettegolezzi, nessun servizio “ posato” alla maniera delle precedenti “ ministresse” la trimurti Maria Stella Gelmini- Mara Carfagna- Stefania Prestigiacomo che un giorno sì e l’altro pure si facevano immortalare dal mondanissimo “ Chi” o dall’agonizzante “ A”, il bel giornale di Maria Latella ormai destinato alla prossima chiusura.
Letta, il Nipotissimo, aspetta al varco la prima delle 7 che si abbandonerà alle confidenze “ rubate” con qualche amica giornalista facendo trapelare l’hair stylist preferito piuttosto che il nuovo amore o le foto dei figli. Chi sbaglia paga, sentenzia Enrico. D’altronde anche a lui, amante di Dylan Dog, sarebbe piaciuto essere come l’eroe dei suoi fumetti, bello, intelligente e “ corteggiatissimo dalle donne” ( meglio se del tipo Uma Thurman) e invece ha sposato Gianna, novarese di basso profilo e profonda lealtà, perchè quando c’è il progetto, le emozioni scivolano al secondo posto. O no?