Barack Obama regala il colpo a sorpresa nella vicenda Wikileaks poco prima di abbandonare la Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti d’America ha deciso la scarcerazione per Chelsea Manning, già condannata a 35 anni di carcere con l’accusa di aver passato documenti a Wikileaks.
La transgender, che si trova in un penitenziario maschile, ha tentato già due volte il suicidio. Il 17 maggio, però, potrà lasciare il carcere. Soltanto qualche giorno fa il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, aveva lanciato un appello a Obama per la liberazione di Manning dicendosi pronto a consegnarsi alle autorità americane in cambio della grazia a Chelsea Manning. Per ora da Assange è arrivato il tweet di ringraziamento. Ma non sembra intenzionato proprio a consegnarsi come aveva detto.
Manning ha 29 anni ed in passato è stata analista di intelligence durante le operazioni militari in Iraq. All’epoca si chiamava Bradley Manning ma subito dopo la condanna ha fatto sapere pubblicamente di non riconoscersi nel genere maschile cominciando un trattamento ormonale utile per il cambio di sesso, scegliendo quale nome Chelsea Elizabeth.