Ormai è conosciutissimo sul web. Gianfranco Semproni è, per molti giovani, una sorta di “filosofo metropolitano” che, tra il serio e il faceto, parla “pane al pane e vino al vino”. È diventato un personaggio interpretando se stesso, trainato dalla fama dei suoi tormentoni (da “stai sul pezzo” a ’ndundì) e delle sue invettive (memorabile quella contro i tedeschi “nzapete manghe che è lu timbal”). Sparate che, dagli studi di Telemax, dove l’opinionista Gianfranco Semproni porta avanti da dieci anni la sua trasmissione a “Muso duro” con il giornalista Sergio Mancini, continuano a raccogliere decine di migliaia di visualizzazione su youtube, con commenti da ogni parte del mondo.
La sua ultima uscita è, si per ridere, da Oscar. Questa volta il mito Semproni si è scagliato contro lo stile “hipster” di molti giovani. Emblema di questa moda la barba lunga. Ebbene, per il prode giornalista abruzzese non è la barba lunga simbolo della virilità, ma… altro!