Il Movimento Cinque Stelle torna nuovamente alle “urne”. Questa volta, e con un preavviso nullo (“le consultazioni saranno aperte dalle 10 alle 19 di oggi 8 gennaio e dalle 10 alle 12 di domani”), Beppe Grillo chiede di scegliere quale futuro avrà a Strasburgo il MoVimento. In quale gruppo, cioè, dovrà far confluire i propri eletti.
Attualmente nell’Efdd, gruppo nel quale si ritrova anche l’Ukip di Nigel Farage (la cui natura è cambiata, spiega il leader M5S), la scelta può essere fatta tra l’Alde (“gli unici ad aprire un dialogo con noi”), il Misto (ma non essere in un gruppo vuol dire non contare, è l’avvertimento) o restare in Efdd.
Ecco, di seguito, il post pubblicato da Grillo sul suo blog:
Siamo entrati nel Parlamento europeo con le elezioni del 25 maggio 2014.
Dopo una consultazione online tra gli iscritti, abbiamo dato vita al gruppo EFDD (Europe of Freedom and Direct Democracy) insieme agli inglesi di Ukip e altre delegazioni minori. Con loro abbiamo condiviso i valori della democrazia diretta e abbiamo capito che nessun gruppo politico che siede al Parlamento europeo, è caratterizzato da una totale convergenza di vedute tra le varie componenti.
Far parte di un gruppo politico significa avere diritto di parola durante le sessioni plenarie del Parlamento, essere rappresentati all’interno della Conferenza dei Presidenti, avere la possibilità di seguire l’iter legislativo come autori di regolamenti europei, ottenere fondi da spendere sul territorio, per le numerose attività d’informazione e formazione, rivolte ai cittadini italiani ed europei. Rifiutare di appartenere a un gruppo politico significa confluire nel raggruppamento dei Non Iscritti e perdere ognuna di queste opportunità. Significa occupare una poltrona con le mani legate: significa non poter lavorare.
I recenti avvenimenti europei, come la Brexit, ci portano a ripensare alla natura del gruppo EFDD. Con lo straordinario successo del Leave, Ukip ha raggiunto il suo obiettivo politico: uscire dall’Unione europea. Parliamo di fatti concreti: Farage ha già abbandonato la leadership del suo partito e gli eurodeputati inglesi abbandoneranno il Parlamento europeo nella prossima legislatura. Fino ad allora, i colleghi inglesi saranno impegnati a valorizzare le scelte che determineranno il futuro politico del Regno Unito.
Abbiamo studiato le percentuali di voto condiviso con Ukip e le atre delegazioni minori: la cifra non supera il 20%. Molto poco. Rimanere in EFDD equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti. Ci ritroviamo nelle condizioni di rimanere in Parlamento con le prerogative derivanti dall’appartenenza a un gruppo politico, ma senza la possibilità di fare il massimo per realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle in Europa. Non nascondiamo anche un certo disagio rispetto all’utilizzo improprio di capitali delle Fondazioni (a cui noi abbiamo rinunciato e continueremo a rinunciare) da parte di alcuni colleghi di EFDD, in riferimento alle notizie pubblicate e da cui prendiamo le dovute distanze.
Oggi abbiamo, per la seconda volta in tempi ravvicinati, l’opportunità di scegliere se e come dare un futuro al MoVimento 5 Stelle in Europa. Come sempre accade, a metà di una legislatura (dopo due anni e mezzo dall’inizio della stessa) si aprono i negoziati tra gruppi politici. Anche noi ne abbiamo valutati alcuni e tra quelli che ci interessavano, gli unici ad aprire il dialogo con noi sono stati gli eurodeputati di ALDE (Alliance of Liberals and Democrats of Europe). Abbiamo fatto un tentativo di dialogo anche con il gruppo dei VERDI, che ha rifiutato la nostra richiesta di confronto. Ci è stato comunicato che un eventuale ingresso del MoVimento 5 Stelle nel gruppo dei VERDI avrebbe infatti “sbilanciato” gli equilibri del gruppo stesso.
Le condizioni politiche alla base dei negoziati con ALDE sono molto chiare:
– condivisione dei valori di democrazia diretta, trasparenza, libertà, onestà;
– totale e indiscutibile autonomia di voto;
– partecipazione dei cittadini nella vita politica delle Istituzioni europee;
– schieramento compatto nelle battaglie comuni come la semplificazione dell’apparato burocratico europeo, la risoluzione dell’emergenza immigrazione con un sistema di ricollocamento permanente, la promozione della green economy e lo sviluppo del settore digitale e tecnologico con maggiori possibilità occupazionali.
Il MoVimento 5 Stelle manterrebbe la sua piena autonomia con l’opportunità di dare vita a una nuova identità europea, che chiameremo DDM (Direct Democracy Movement) un progetto ambizioso che apre a un futuro in cui sempre più realtà europee condivideranno il valore della democrazia diretta.
ALDE conta 68 eurodeputati e con la presenza del MoVimento 5 Stelle diventerebbe la terza forza politica al Parlamento europeo. Questo significa acquisire un peso specifico di notevole importanza nelle scelte che si prendono. Significa in molti casi rappresentare l’ago della bilancia: con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l’establishment europeo. Non rinneghiamo le scelte del passato che ci hanno portato dove siamo oggi. Vogliamo affrontare nuove sfide con maggiore determinazione.
L’adesione al gruppo EFD, poi diventato EFDD, era stata successiva a una votazione online degli iscritti al MoVimento 5 Stelle. Oggi, alla luce delle considerazioni esposte vi chiediamo nuovamente cosa deve fare la nostra delegazione in Parlamento Europeo, le scelte possibili sono tre:
– Confluire nel gruppo politico ALDE
– Confluire nel raggruppamento dei Non Iscritti
– Rimanere nel gruppo politico EFDD