Una morte sospetta ha innescato una notte di tensione al centro di accoglienza di Cona, in provincia di Venezia. Sandrine Bakayoko, 25enne ivoriana, è stata rinvenuta priva di vita in un bagno della struttura per cause ancora da accertare. A far esplodere la rabbia dei migranti ospiti del centro sono stati i presunti ritardi nei soccorsi: secondo molti di loro, il fattore temporale è stato fondamentale per il decesso della giovane donna.
Così, per tutta risposta, 25 operatori – tra cui un medico e due infermieri – sono stati costretti a barricarsi a causa dell’esplosione di una violenta protesta con oggetti lanciati in aria o dati alle fiamme dai migranti infuriati. Per liberare le persone asserragliate all’interno della struttura, è stato necessario l’intervento delle forze di polizia. Fortunatamente nessuno ha riportato ferite: c’è stata solo tanta paura per una serata trascorsa in un rifugio.
Il centro di accoglienza di Cona è stato allestito in un’ex base missilistica che ospita circa mille persone, molte delle quali in attesa della risposta sulla richiesta di asilo. “La zona deve sostenere un peso rilevante di migranti, per cui spero di riuscire ad alleggerirne la presenza in questa zona, vedendo se è possibile una distribuzione diversa”, ha commentato il prefetto di Venezia, Carlo Boffi.