Fallito il colpo grosso dei ladri in casa di Antonio Di Pietro. Il tentato furto a Curno, in provincia di Bergamo, a casa del’ex pm di Mani Pulite è stato sventato. Due furfanti incappucciati, nella tarda mattinata di ieri, hanno provato a entrare in casa ma sono stati notati da una vicina dopo che avevano sfondato un muretto con l’automobile. A quel punto la donna ha allertato le forze dell’ordine che sono giunte sul posto riuscendo a mettere in fuga i due malviventi. Dando vita a un inseguimento. I due ladri sono scappati su una Golf bianca con targa svizzera rubata che è stata, poi, abbandonata durante la fuga. Uno dei ladri è stato arrestato dai carabinieri nella zona del fiume Brembo. L’altro è riuscito ad attraversare il corso d’acqua e a dileguarsi. Un piccolo far west con i carabinieri che per fermare i ladri hanno esploso anche alcuni colpi in aria dopo che la loro macchina era stata speronata dalla Golf rubata. L’uomo arrestato sarebbe un rom residente a Dalmine (Bergamo).
Togliendo l’attenzione dal tentato furto in questi giorni c’è un’altra questione che ha riguardato Antonio Di Pietro che da qualche tempo è diventato presidente di Pedemontana, società autostradale controllata dalla Regione Lombardia. Ultimamente c’è stata polemica sullo stipendio dell’ex presidente dell’Italia dei valori. Il nodo cruciale è capire se Di Pietro può ricevere il compenso pubblico in aggiunta alla pensione di cui già gode. Per evitare polemiche nei primi mesi di presidenza Di Pietro non ha ritirato alcun compenso. Così stando le cose, senza un chiarimento, Di Pietro si è detto pronto a lasciare.