Un grande giro economico. Il Natale, come sempre, è un ottimo volano per il settore alimentare. In questo 2016 la spesa complessiva è stata di 2,3 miliardi di euro tra cibo e bevande. La Coldiretti ha raccolto i dati, stimando un aumento del business del 5%. Come tradizione le famiglie hanno scelto la cucina in casa: solo il 10% ha optato per i ristoranti. Sulle tavole sono sostanzialmente spariti i cibi esotici e fuori stagione. Hanno trionfato piatti come il bollito, i polli arrosto, i cappelletti in brodo, le pizze rustiche e i dolci fatti in casa.
Al di là del ritorno alle radici culinarie, c’è l’aspetto economico: il comparto ittico ha tratto maggiori benefici. “La maggioranza delle tavole sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata 800 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 400 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 300 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 400 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 200 per pasta e pane e 100 milioni di euro per formaggi e uova”, ha spiegato la Coldiretti