Matteo Renzi rilancia il Mattarellum, ma in Parlamento i tempi sulla legge elettorale si allungano. I partiti hanno deciso di rinviare la discussione della riforma a fine gennaio, dopo la sentenza della Consulta sull’Italicum. Prende così forza il partito del vitalizio, che vuole allungare i tempi della legislatura per poi passare all’incasso della pensione. Una forza trasversale e silenziosa, che pesa sulle intenzioni dei leader, anche se agisce in maniera silenziosa.
“Fi, Pd e M5S sono unanimi nel voler aspettare la sentenza della Corte costituzionale. Mentre Sinistra Italiana e Lega vorrebbero iniziare prima”, ha spiegato il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti. “Ci aggiorniamo a dopo le vacanze di Natale, il 10 o l’11 gennaio, ma se la posizione dei principali gruppi resta questa diventa inutile avviare una discussione prima del 24”, ha aggiunto l’esponente di Civici e Innovatori.
Per Forza Italia ha parlato il deputato Francesco Paolo Sisto: “Non si può fare del populismo legislativo: discutere prima della decisione della Consulta sarebbe una sterile esercitazione di tecnica parlamentare. Come accaduto per il Porcellum la Consulta potrebbe intervenire in modo tranchant sulla legge elettorale per la sola Camera, rendendo vano ogni sforzo precedente”. Nel Pd c’è stata anche giravolta, tra le volontà del capogruppo a Montecitorio, Ettore Rosato, e quella del capogruppo in commissione, Emanuele Fiano. “La proposta del Pd sulla legge elettorale c’è già in commissione, è la proposta Nicoletti”, ha detto Rosato per cui è possibile un’accelerazione. Ma Fiano ha frenato, trovando l’accordo con Fi e 5 Stelle sul rinvio di ogni confronto.
Una posizione che ha favorito gli attacchi di chi vorrebbe accelerare. “Il miraggio del vitalizio per alcuni vale di più della volontà espressa dagli elettori il 4 dicembre. Non vogliono andare al voto presto, vogliono arrivare più in là possibile. Questa è una vergogna che umilia i cittadini di questo paese e il voto democratico”, ha dichiarato il presidente dei deputati della Lega, Massimiliano Fedriga. “Dopo le innumerevoli giravolte su Italicum e Mattarellum, la posizione del Partito Democratico sulla legge elettorale assume contorni sempre più misteriosi”, ha invece annotato Alfredo D’Attorre di Sinistra italiana.