Una piccola rivoluzione in Rai per cambiare l’informazione locale. A viale Mazzini, infatti, sta per essere discussa nel Consiglio di amministrazione una profonda riforma, che ridimensionerà le sedi regionali della tv pubblica. Carlo Verdelli, direttore editoriale per l’Offerta informativa, ha predisposto un piano dal sapore “federalista” con la suddivisione di cinque macro aree che saranno guidate da un super dirigente.
Secondo quanto anticipa La Repubblica sono queste le aree individuate: Nord Ovest (Liguria, Valle D’Aosta, Piemonte e Sardegna); Nord Est (Friuli Venezia Giulia, Trentino, Veneto e Lombardia; Centro Nord (Emilia, Marche, Umbria e Toscana); Centro Sud (Lazio, Abruzzo, Molise e Puglia); Sud (Sicilia, Calabria, Basilicata e Campania). Qualche perplessità resta sulla dislocazione dei centri di produzione: tanto per fare un esempio la Sardegna dovrà rivolgersi a Torino, così come la Puglia avrà Roma come punto di riferimento.
Uno degli obiettivi è quello di accorpare “uffici anche nell’ottica della razionalizzazione del personale che supporta”. Un’altra novità riguarda la nascita del Tg Sud, in onda in tutta Italia intorno alle ore 14.20, per raccontare “la giornata da un punto di vista meridionale e meridionalista”. Le trasmissioni partiranno da Napoli, ma i servizi arriveranno da tutte le altre regioni meridionali (meno la Puglia inserita in un’altra macro area).