Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è autosospeso dopo aver appreso di essere indagato per l’inchiesta “Piastra dei Servizi” dell’Expo. Contro di lui c’è l’ipotesi di reato di falso materiale. “Apprendo da fonti giornalistiche che sarei iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla piastra Expo. Pur non avendo la benché minima idea delle ipotesi investigative, ho deciso di autosospendermi dalla carica di Sindaco, determinazione che formalizzerò domani mattina nelle mani del Prefetto di Milano”, ha subito dichiarato l’ex commissario all’Esposizione milanese.
Gli altri indagati sono Antonio Acerbo, Angelo Paris, l’ex numero uno di Mantovani, Piergiorgio Baita, Erasmo e Ottavio Cinque, padre e figlio, proprietari di Socostramo, che faceva parte del consorzio vincente. Sotto la lente di ingrandimento c’è un appalto con un maxi ribasso del 41,80%: è stato aggiudicato a 149 milioni rispetto ai 272 previsti inizialmente.
Il pg ha sostenuto la necessità di fare una serie di “approfondimenti”, procedendo a “nuove iscrizioni” nel registro degli indagati. L’inchiesta ha subito una svolta quando la Procura ha sottratto il fascicolo dai pm, che avevano chiesto l’archiviazione degli indagati. L’indagine per le ipotesi di reato di turbativa d’asta e corruzione era partita nel 2012, finendo al centro dello scontro tra l’ex procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati e l’ex aggiunto Alfredo Robledo. Adesso si apre un diverso scenario. Per la questione Expo, ma anche per la città di Milano che si ritrova con Sala già azzoppato a pochi mesi dalla sua elezione.