L’Italicum conviene, tanto vale tenerselo. Il Movimento 5 Stelle ha così cambiato verso sulla legge elettorale voluta da Renzi e contestata in ogni modo dai pentastellati fino a qualche settimana fa. “Noi siamo disposti a perdere pur di far vincere una buona legge elettorale”, aveva detto il deputato Danilo Toninelli. Ancora più duro il giudizio di Luigi Di Maio: “È l’ennesima opera inutile, incompiuta e fatta male. Come l’Expo e il Mose”, e quello di Alessandro Di Battista: “È una legge pericolosa”. E ancora “l’Italicum va cancellato tout court in quanto non è una legge migliorabile perché è antidemocratica e incostituzionale”, sostenevano i grillini.
Ma ora, proprio Toninelli ha cambiato idea. “Con il voto referendario gli italiani hanno espresso un chiaro segnale politico: la volontà di andare il prima possibile al voto. L’unico problema è la legge elettorale, che i partiti per tre anni hanno usato come merce di scambio delle loro trattative alle spalle dei cittadini. Ora ci troviamo con due leggi elettorali tra Camera e Senato molto diverse. Alla Camera è l’Italicum. La nostra soluzione è applicare la stessa legge al Senato su base regionale”, si legge in un post scritto da Toninelli e dal senatore Vito Crimi.
“È sufficiente aggiungere alcune righe di testo alla legge attuale per farlo e portarla in Parlamento per l’approvazione. Stiamo lavorando alla bozza che presenteremo in questi giorni. La legge recepirà in automatico le indicazioni della Consulta che si pronuncerà a breve. Dopo di che avremo una legge elettorale costituzionale pronta all’uso evitando mesi di discussioni e mercato delle vacche dei partiti. La nostra soluzione e l’azione di controllo della consulta garantiscono l’approvazione di una legge costituzionale e al di sopra delle parti. I partiti farebbero solamente una legge peggiore per i cittadini e Anticinquestellum“, aggiungono i due parlamentari grillini.